Sicilia, Bio Campi primi produttori di Goji e Zafferano: Oro Rosso dell’Etna

La cooperativa agricola Bio Campi con sede a Linguaglossa (CT) nasce da un progetto sull’innovazione colturale in regime biologico. Primi a produrre e commercializzare in Sicilia il Goji e zafferano, il cosiddetto “Oro Rosso” dell’Etna. 

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Può succedere che a cinquant’anni si guardino le cose in modo del tutto diverso, a tal punto da voler dare una svolta alla propria vita, e dedicarsi a nuovi progetti. “Nasce da queste motivazioni l’idea di dedicarsi all’agricoltura – racconta Francesco Cannavò – un ritorno alle origini familiari e in particolare al lavoro dei miei nonni”

Così, dopo aver analizzato il mercato e approfondito alcune ipotesi, Salvatore Lamacchia, Claudio Guzzetta, soci insieme a Cannavò del Cda di una cooperativa agricola sociale, nel febbraio del 2016 fondano la Bio Campi, con sede a Linguaglossa (CT), alle pendici dell’Etna. 

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Anche la scelta del sociale non è casuale: “In una Sicilia che ha scarsa attenzione per i più deboli, noi riteniamo che la volontà di riscatto passi anche attraverso la solidarietà. La voglia di partire subito con il progetto, e la convinzione di avere intrapreso la strada giusta fa compiere miracoli, è cosi che parte la nostra attività”.

Prodotti-specialità

L’idea di base è stata quella di sfruttare le enormi potenzialità dei terreni vulcanici etnei che, grazie alla loro fertilità, rappresentano un ottimo punto di partenza per qualsiasi coltura. Gli imprenditori sono partiti dalla constatazione di quello che è successo con i vini etnei, per i quali si è lavorato sulla specializzazione delle produzioni, puntando sulla qualità e sulle innovazioni, ma nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. 

Da qui la scelta di coltivare in regime biologico, puntando sull’innovazione colturale. “Alla fine spinti dal cuore, dalla passione, ma anche dall’intuito, la nostra scelta è stata quella di lanciare un progetto sul Goji (Lycium barbarum) e sullo zafferano, il cosiddetto oro rosso”.

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Il Goji rappresenta una coltura innovativa in Italia, con una richiesta di mercato in continua crescita grazie alle incredibili proprietà nutraceutiche che tali bacche possiedono. Oggi in Italia viene consumato prevalentemente il prodotto disidratato, importato quasi totalmente dalla Cina; trovare in commercio le bacche fresche è una chimera.

Cannavò ricorda: “L’acquisto delle piante di Lycium barbarum con certificazione biologica non è stato facile. Abbiamo visitato diversi vivai. Mentre per trovare bulbi di zafferano con certificazione biologica e nelle quantità che ci servivano (abbiamo messo a dimora 50.000 bulbi e lo stesso faremo nei prossimi due anni) siamo andati nei Paesi Bassi, dove siamo riusciti a trovare bulbi certificati biologici nelle quantità richieste. Da Amsterdam abbiamo fatto tre ore di macchina prima di raggiungere Jaap Koot, amministratore dell’azienda olandese “Bloembollenbedrijf J.C.Koot” (www.sativus.com), da cui abbiamo appreso la maestria degli olandesi nella coltivazione dei bulbi e ne abbiamo fatto tesoro”.

Ai primi di giugno dell’anno scorso, Bio Campi mette a dimora le piante di Goji in uno splendido appezzamento di poco più di due ettari situato nel comune di Calatabiano (CT), sulla sponda destra del Fiume Alcantara. Nei primissimi giorni di settembre pianta i bulbi di zafferano, questa volta a Linguaglossa (CT), dove ha sede la cooperativa. 

Essere tra i primi a produrre e commercializzare il Goji in Sicilia rappresenta sicuramente un vantaggio, ma al contempo abbiamo ravvisato la necessità di mettere su una rete di produttori, siciliani e non solo, per creare massa critica, sinergia tra varie aziende agricole, fornire know how e piante certificate bio, diventare un punto di riferimento per il conferimento del prodotto e la sua commercializzazione, dal prodotto fresco al trasformato (confetture, disidratato, cosmesi, bevande energetiche, ecc.)“.

Per fare le cose per bene è necessario servirsi di una assistenza qualificata e della ricerca scientifica, per cui Bio Campi ha in corso di stipula una convenzione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Catania per un’assistenza a tutto tondo, oltre che rapporti con l’Osservatorio Malattie delle Piante di Acireale e con il servizio di supporto tecnico-agricolo dell’Assessorato regionale all’agricoltura. 

Tante aziende agricole si sono mostrate interessate al nostro progetto e ci seguono con attenzione. Abbiamo registrato il marchio “Goji bio Italia“con il quale commercializzare il prodotto. Il prodotto fresco in Sicilia si troverà da fine giugno ai primi di novembre. Nell’estate del 2017 contiamo di produrre circa 70 quintali di bacche, che raddoppieranno l’anno successivo”.

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Per lo zafferano l’idea è quella di mettere su una rete di aziende agricole esclusivamente locali che producano la famosa spezia sull’Etna per farne una coltura tipica del territorio. Allo scopo è stato registrato il marchio “Zafferano Rosso Etna” con l’intento di raggruppare i produttori etnei esistenti, e di crearne di nuovi. 

Al marchio verrà abbinato un disciplinare di produzione, al fine di caratterizzarne il percorso di qualità con l’obiettivo di riuscire a ottenere una denominazione DOP o IGP. 

Il particolare clima delle alte colline etnee e i terreni vulcanici,caratterizzati da alto contenuto di minerali, conferiscono una straordinaria fertilità ai campi e unicità organolettiche ai prodotti coltivati, esaltandone, nel caso dello zafferano, il colore rosso brillante, l’aroma molto intenso e la qualità. 

Lo zafferano verrà commercializzato sotto forma di pistilli integrali che garantiscono la purezza del prodotto, coltivato con metodi biologici.
Cannavò conclude: “Il nostro progetto prevede che a regime, tra due anni, la cooperativa raggiunga gli 8 chili annui di produzione rispetto ai 300 grammi del 2016”. 

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