Si ride al teatro ABC con la commedia “Una famiglia quasi perfetta!”

In scena un magnetico e brillante Carlo Buccirosso autore e regista

Carlo Buccirosso in scena al Teatro ABC di Catania: l’esperto e divertente attore napoletano di cinema, tv e teatri italiani è il protagonista dello spettacolo “Una famiglia quasi perfetta!”, inserito nel cartellone della stagione di prosa “Turi Ferro” organizzato dall’Associazione Culturale ABC, tocca problematiche originali e complesse molto moderne. Il nuovo testo teatrale scritto dall’attore campano, prodotto dalla Compagnia Enfi Teatro, ha debuttato con successo a novembre ed è in tournée in tutt’Italia.

“In una piacevole e tranquilla villetta – spiega l’autore-attore nelle note di regia – vive una pacifica famigliola; lui affermato psicologo, lei insoddisfatta casalinga. Sembrano vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato all’età di sei anni e divenuto il loro principale punto di riferimento. Fino a quando, un giorno, un inaspettato ‘evento’ arriverà a turbare la pace della loro esistenza: il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, che piomberà nel tepore delle mura casalinghe, a recriminare la paternità di suo figlio”.

Il padre naturale, protagonista della vicenda teatrale, è proprio Carlo Buccirosso, Troianello che torna ‘alla vita’ dopo un lunghissimo periodo di detenzione in carcere. Il tema della narrazione teatrale e quello dibattuto e delicato delle adozioni, in una storia particolare, complicata dal disordine legislativo, dalla mancanza di una quotidiana tutela del cittadino, “unite alla presunzione di convenienza – che ormai regna nel nostro Bel Paese; cioè tutti siamo colpevoli di tutto, salvo prova contraria”.

Buccirosso vera anima dello spettacolo racconta con ironia e sberleffo temi fondamentali: l’adozione, con un lessico incalzante ritmato di dialoghi, ed apre la scena con un duetto tra il signor Troianello, persona sensibile e permalosa ascendente Toro-Ariete, e l’avvocato Percuoco (Gino Monteleone), molto abile nel suo ruolo dialettico e convincente. Con fare irriverente Troianello classico guappo napoletano, con un abbigliamento da emergente borghese, dalla gelosia sconsiderata, osserva “nelle presentazioni bisogna dimostrare il peggio di se stessi” e poi accompagnato dalla sua fidanzata (Fiorella Zullo), una donna apparentemente sciocca che lo asseconda e lo supporta, eccolo scanzonato che esclama “avvocato aiutaci a diventare una famiglia felice”. Tra ipotassi e iperbole descrive abilmente l’infertilità “lo spermatozoo esce e non trova l’ovetto per produrre” la mia compagna è sterile chiedo una discendenza adottiva e il quesito all’avvocato, supportato dal suo tirocinante (Giordano Bassetti) “chi tutela questo padre? I giudici una massa di repressi”; un padre che dopo 24 anni di galera … non può stare con il figlio, per uno scornacchiato di avvocato!!!”. Con un colorato aggancio scenografico cambia la scena ed entra il signor Marciano (Peppe Miale) psicologo, decoroso  ed equilibrato che insieme alla moglie (Rosalia Porcaro), artigiana della casa, rappresentano il quadro idilliaco della famiglia perfetta-taroccata e qui insieme alla governante ucraina (Tilde De Spirito), una creatura con forti venature materne, appare Pinuccio (Davide Marotta), un bambino di 29 anni viziato, affetto dal morbo di Matusalemme diversamente slanciato, che ama gustare le lasagne a due piani e fa il “ruttino che sembra un esorcista”. Ma il bello deve venire, entra Troianello e in una magia teatrale degna dell’arte maieutica di Socrate viene fuori la verità, scopre la malattia del figlio e chiede un risarcimento di danni, tra gag ed effetti comici che riscuotono lunghi applausi da parte del pubblico.

Sicuramente adottare e procreare sono due cose diverse; e con una regia scattante e l’interpretazione simpatica del capocomico la commedia diventa sempre più allegra, ironica, sorridente e attualizzata poiché viene spostata nella tematica moderna dell’accettazione di un figlio che ragiona come adulto, ma ha il fisico da bambino. Accanto a queste atmosfere che rimandano alla necessaria capacità di adattamento, battute pungenti sulle leggi e la struttura giuridica italiana “l’Italia è un Paese giuridicamente imprevedibile, oggi si può cambiare tutto anche i genitori. Tra diatribe e contese la scelta dovrà essere decisa da Pinuccio ed infine “tutto quello che non si può fare è stato già fatto, di quello che si può fare non è stato fatto niente” e con tono ironico Troianello esclama “non so se siete voi che avete adottato lui o lui che ha adottato voi”.

Spettacolo che fa ridere ma riflettere, toccando vari punti sociali: l’Italia è un Paese dove non esistono più buoni e cattivi e dove sono permessi i reati. Troianello si chiede come sono? normale, allora faccio schifo, ma anche l’avvocato super partes, invece di dare un parere prende un caffè, un avvocato timoroso che con sotterfugi bramoso di denaro si scopre che è l’avvocato di entrambe le parti, non difende nessuno, solo i suoi soldi. Con saggezza la malattia di Pinuccio fa parte degli scherzi della vita che bisogna accettare con un sorriso, e avere sempre il coraggio per quello che si è. Si conclude la commedia, la paternità viene prima dell’adottabilità, “un aggettivo possessivo cambia la vita “nostro figlio”. Così, suspense, colpi di scena ed umorismo hanno accompagnato questa analisi sottile dei percorsi dell’animo umano unendo la leggerezza del teatro comico allo spessore dell’analisi psicologica. Tremendamente attuale prende per mano la vita e ci accompagna sorridendo parlando della vita familiare.

Una famiglia quasi perfetta! di Carlo Buccirosso

Carlo Buccirosso (signor Troianello), Rosalia Porcaro (signora Marciano), Peppe Miale (signor Marciano), Davide Marotta (Pinuccio), Gino Monteleone (avvocato Percuoco), Giordano Bassetti (assistente avvocato), Fiorella Zullo (fidanzata signor Troianello), Tilde De Spirito (governante ucraina)

regia Carlo Buccirosso

 

    

 

Teatro ABC

La stagione di prosa “Turi Ferro” proseguirà: a febbraio (dal 13 al 15) con un classico di Neil Simon “Il prigioniero della 2° strada”, con la regia di Giovanni Anfuso, in scena Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino. Saranno quattro invece le serate a marzo (dal 12 al 15) per festeggiare i ‘quarant’anni in scena’ di Luca Barbareschi che interpreterà “Cercando segnali d’amore nell’universo”, scritto da Barbareschi per la regia di Chiara  Noschese. La quinta edizione della stagione di prosa “Turi Ferro” si chiuderà ad aprile (dal 17 al 19) con una prima nazionale. Sul palcoscenico tornerà Enrico Guarneri che questa volta interpreterà “Il guardiano” di Harold Pinter, con la regia di Guglielmo Ferro.

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