Scoperte nello Spazio nuove Onde Sonore: la voce delle Stelle!

Scoperta un’onda sonora ad alta frequenza: lo spazio e le stelle hanno i loro suoni, ci parlano, ma come le sirene non possiamo udirle.

Dopo il suono di Saturno spedito a Terra dalla Sonda Cassini e i crepitii delle pulsar, gli astrofisici dell’Università di York, guidati da John Pasley, hanno dimostrato con un esperimento che tutte le stelle possono emettere delle onde sonore. 
Già la Sonda Galileo (NASA) aveva captato misteriosi suoni ad alta frequenza, emissioni sonore analoghe a quelle dei delfini terrestri. Lo Spazio di circumnavigazione attorno a Giove ed ai suoi satelliti è avvenuto attorno agli anni 1995 e 2003.

Anche la cometa obiettivo della Missione Rosetta ‘ha cantato’ nello spazio: il suono è stato registrato nel 2014 dagli strumenti RPC (Rosetta Plasma Consortium) a bordo della sonda dell’Agenzia Spaziale Europea. 
La canzone, che sembra essere emessa dalla cometa 67P/Churyumov -Gerasimenko, è “suonata” dalle oscillazioni del suo campo magnetico. Il suono è emesso a frequenze non udibili dall”orecchio umano e per poterle ascoltare sono state aumentate di un fattore di circa 10.000.

 Una scoperta casuale effettuata da un gruppo di scienziati internazionali ha fornito evidenze sperimentali del fatto che le stelle potrebbero generare suoni. Lo studio del movimento dei fluidi, oggi noto come idrodinamica, risale agli antichi egizi e le nuove scoperte in questo campo non sono frequenti, ma nell’osservare l’interazione di un laser ultra-intenso con un target plasmatico, è emerso qualcosa di inatteso.

Nel trilionesimo di secondo successivo all’impatto del laser, il plasma scorre rapidamente dalle aree di elevata densità a quelle stagnanti a bassa densità, in modo tale da creare una specie di ingorgo.
Nell’area di interfaccia fra zone ad alta e a bassa densità, il plasma si ammassa generando una serie di impulsi pressori: un’onda sonora. Il suono generato, comunque, presenta una frequenza talmente alta che anche pipistrelli e delfini avrebbero i loro problemi: una frequenza sei milioni di volte più elevata di quelle udibili da qualsiasi mammifero.
Uno dei pochi luoghi in natura dove crediamo si possa verificare questo effetto – spiega Pasley – è sulla superficie delle stelle. Quando accumulano nuovi materiali, le stelle generano un suono in modo molto simile a quello che abbiamo ottenuto in laboratorio. Il che significa che le stelle possono cantare, ma dato che il suono non può propagarsi nel vuoto dello spazio, nessuno può sentirle”.
 Le stelle, dunque, cantano la loro canzone, ma nessuno può ascoltarla.

(fonti web ANSA.it – Popular Science – Meteoweb – Physical Review Letters, 2015; 114)

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