Scontri in Brasile durante la visita di Papa Francesco

Ieri sera, poco prima dell’incontro ufficiale tra il Pontefice e la presidente brasiliana Dilma Rousseff, la polizia ha dovuto usare i lacrimogeni per disperdere la folla che lanciava molotov verso la sede dell’incontro

Verso le 21 italiane di lunedì 22 luglio, Papa Francesco è atterrato all’aeroporto Galeao di Rio de Janeiro; ad attenderlo la presidente brasiliana Dilma Rousseff e tutto il clero carioca. Il Papa è al suo primo viaggio internazionale da quando è stato eletto Pontefice, ed ha scelto il Brasile perché a Copacabana dal 25 e 28 luglio avrà inizio la quattordicesima Giornata Mondiale della Gioventù (GMG): l’incontro biennale con i giovani voluto da Giovanni Paolo II nel 1984 in cui ci si aspetta la partecipazione di almeno un milione di fedeli da 170 paesi. I cattolici in Brasile sono circa 120 milioni.

La visita di Francesco non ha però frenato i manifestanti che da mesi protestano contro la corruzione e gli alti costi della politica giallo-oro. Anche ieri, poco prima dell’incontro ufficiale tra il Pontefice e la presidente brasiliana, la polizia ha dovuto usare i lacrimogeni per disperdere la folla assembrata nelle principali piazze di Rio dopo che questi avevano lanciato molotov verso le forze dell’ordine. La folla protesta perché la visita del Papa costerà allo stato la bellezza di 40 milioni di dollari, cifra ragguardevole se vista con gli occhi degli abitanti delle favelas brasiliane.

La visita del Pontefice sarà blindata. Le autorità brasiliane hanno portato le misure di sicurezza al limite del comprensibile: Bergoglio ha già fatto chiaramente capire che per spostarsi non userà il blindato offerto dalla polizia, avrà però circa 30mila agenti e soldati a coprire tutto il cordone papale. Intanto, nel bagno del parcheggio del santuario di Aparecida (dove Jorge Bergoglio si recherà in visita il 24 luglio), è stato trovato un ordigno artigianale che gli artificieri hanno immediatamente disinnescato. Un portavoce della polizia di São Paulo ha riferito che l’esplosivo era “insignificante e di scarsa potenza” e che si trovava in una zona non interessata dalla visita dal pontefice. È però naturale che il ritrovamento della bomba desta molte preoccupazioni, specialmente tra gli addetti alla sicurezza.

Le proteste intanto continuano. Ormai da più di un mese migliaia di persone quasi ogni giorno si riversano nelle strade principali del paese per protestare contro la corruzione e lo spreco inverosimile di denaro pubblico (la Confederations cup, i Mondiali di calcio e le Olimpiadi sono solo la punta dell’iceberg). I manifestanti chiedendo un servizio pubblico migliore e più economico: il 29,3% dei brasiliani vive sotto la linea di povertà; la popolazione povera vive soprattutto nelle favelas delle grandi città e nelle regioni più povere, e quando si scopre che un evento sportivo che costa 15 miliardi di dollari non porterà particolari benefici al paese, la gente giustamente protesta.

Qui sotto un momento degli scontri di ieri

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