In scena la Sicilia con “I Siciliani” di Antonio Caldarella

Un emozionante e corale omaggio ad un caro amico è quello che è andato in scena, dal 15 al 17 aprile, alla Sala Laudamo di Messina in prima nazionale.

I Siciliani foto 2

“I Siciliani” di Antonio Caldarella, prodotto dall’E.A.R. Teatro di Messina, con la regia di Ninni Bruschetta che lo ha letteralmente “composto” combinando armoniosamente sul pentagramma della scrittura teatrale frammenti di vita, ricordi, sogni, emozioni della dimensione poetica della vita e della poliedrica personalità che ha caratterizzato Antonio Caldarella: poeta, attore, autore, regista, pittore… semplicemente un’artista che tale ha scelto d’essere, se artista vuol dire essere se stessi, sempre, comunque, senza alcuna ipocrisia e ad ogni costo, in piena consapevolezza di questo. Natio di Siracusa, risiedeva nella sua casa-finestra sul mare ad Avola; entra in contatto negli anni ottanta con l’ambiente intellettuale della nostra città divenendone un’importante presenza culturale.

I SICILIANICaldarella proveniva da anni di lavoro con il Teatro dei Mutamenti di Napoli, la compagnia di Antonio Neiwiller, un vero mito per tutti i giovani attori di teatro di quegli anni.

Fu allora che Bruschetta lo conobbe e nacque un’amicizia vera, un profondo sodalizio artistico dettato da un comune sentire, costante nel tempo sino a quel 3 febbraio del 2009, quando Caldarella, a soli 49 anni, volò via dalla nostra dimensione terrena.

E’ così che Ninni Bruschetta ha voluto ricordare l’altra sera l’amico scomparso sette anni fa, celebrandolo su un palco a più voci. Alla domanda su cosa ha provato in questo suo omaggio a Caldarella, coinvolto ci tiene a sottolineare che: “È stata una cosa così importante e bella emotivamente: mi sento di dire che, per la prima volta nella mia vita, ho provato veramente che cosa significhi fare rivivere una persona…. avere la possibilità di fare, di riprodurre dei versi di un poeta che è stato tuo amico per vent’anni… e hai proprio la sensazione che sia lì…”.

Insieme a lui l’abbraccio dal profondo del cuore, che tutti abbiamo percepito, degli attori/amici Annibale Pavone, Margherita Smedile e Maurizio Puglisi, con le musiche eseguite dal vivo da Giovanni Renzo al pianoforte, anch’egli musicista/amico sul palco, che con le sue note ha accompagnato l’intrigante voce roca di Margherita Smedile, con atmosfere di puro jazz alla Nina Simone, intervallando e legando nello stesso tempo i vari momenti della rappresentazione.

Come le tessere di un variopinto puzzle, “I Siciliani” di Caldarella e la Sicilia nella sua poesia: bella e amara, con i suoi sogni, le contraddizioni, le speranze e le delusioni. Schegge di memoria di un artista attraverso la sua disincantata ironia, gli episodi di vita quotidiana, brani in prosa e la recita di alcuni suoi versi, che trova il culmine in un toccante monologo dedicato all’amico mare, interpretato da Maurizio Puglisi con notevole forza d’impatto, come fosse un addio al teatro della vita.

Ninni-BruschettaToccante la chiusura con l’incisiva voce recitante fuori campo di Ninni Bruschetta su alcuni versi del carissimo amico che narrano d’amore… “Amuri miu beddu comu a luna ca m’ancanta, beddu comu l’acqua ca mi vagna, beddu comu a terra ca fa ‘u grano. Amure luntano, ma vicinu…” e lo scorrere della delicata leggerezza nelle note de “L’aria di giugno” di Giovanni Renzo.

Una frammentarietà appositamente ricercata e voluta, che tutti quanti hanno percepito e applaudito con merito, in cui si muovono questo gruppo di amici, tutti insieme protagonisti nel ricordo e nella celebrazione di questa controversa, amara ma anche tanto amata Sicilia, quella di Antonio Caldarella.

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