Salvo e Gaia: il cartone animato che spiega la donazione degli organi

Salvo, Gaia e una “medicicletta” per scoprire il corpo umano, il suo funzionamento e la sua “riparazione”: sono i protagonisti di un cartone animato firmato da Emanuela Mazza e prodotto nell’ambito della Campagna Nazionale di Comunicazione su “Donazioni e Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule”, promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e le Associazioni del Settore.

salvo e gaia

Come spiegare anche ai bambini più piccoli l’importanza della donazione degli organi e della prevenzione? Usando un mezzo di comunicazione a loro più vicino: i cartoni animati.

Salvo e Gaia sono i protagonisti di un cartone animato di sei puntate che illustrano ai bambini d’età scolare un tema difficile come quello della donazione degli organi ma anche di come sia importante la prevenzione.

I due bambini partono alla scoperta del corpo umano a bordo di una “medicicletta” che li porta dentro l’organismo: comprenderanno il funzionamento degli organi, dei tessuti e anche la malattia e la cura.

Il progetto “Salvo e Gaia. Un regalo che vale una vita” è stato realizzato nell’ambito della Campagna nazionale su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule, promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e le associazioni di settore. Negli ultimi anni le campagne di comunicazione hanno sostenuto programmi dedicati al mondo giovanile proponendo degli strumenti didattici ad hoc.

“Salvo e Gaia” è un cartone animato strutturato in sei episodi in cui i protagonisti partono alla scoperta del “fantasticoso” corpo umano a bordo della loro “medicicletta”, interrogandosi sul suo funzionamento e in alcuni casi sulle sue possibilità di “riparazione”. Il delicato argomento della donazione di organi, tessuti e cellule è stato inserito nel più ampio discorso dell’educazione alla salute, fondamentale per indirizzare gli “adulti di domani” verso dei comportamenti salubri, proponendo un momento di riflessione su come è strutturato il nostro corpo, sui giusti stili di vita per preservarlo al meglio e sulla gratuità del dono.

Emanuela Mazza ha deciso di realizzare questo progetto dopo la sua malattia, il trapianto e la guarigione: come potere spiegare tutte le difficoltà affrontate ai suoi figli ancora piccoli? Da quell’esperienza si è posta l’obiettivo di educare gli “adulti di domani” sulla donazione degli organi.

Emanuela Mazza presiede l’associazione “Amici del Trapianto fegato“, che ha sede al Policlinico Gemelli di Roma.

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