RUGBY, RENATO GIAMMARIOLI RACCONTA IL SUO STILE DI RUGBY

La terza linea dello Zebre Rugby Club di Parma e della nazionale italiana, Renato Giammarioli, ci ha parlato della sua crescita e di molto altro

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La terza linea dello Zebre Rugby Club di Parma e della nazionale italiana, Renato Giammarioli, è pronto al rientro in campo. Il dopo essersi infortunato allo Stadio Lanfranchi nella vittoria dei bianconeri contro i gallesi Cardiff Blues del 15 Settembre scorso, il 23enne è pronto a fare il suo esordio stagionale nella coppa europea EPCR Challenge Cup 2018-29. Le Zebre sabato 20 Ottobre alle 15 ospiteranno a Parma gli inglesi Bristol Bears nel secondo turno del girone 4 della coppa europea. La sfida di ritorno si giocherà a sette giorni dalla gara di andata che ha visto la franchigia federale sconfitta 43-22 in Inghilterra.

Giammarioli, uno delle 14 Zebre convocate dalla nazionale italiana per i test match di Novembre, ci ha parlato della sua crescita all’interno del processo di formazione federale e del suo primo positivo anno nella rosa delle Zebre. Il giocatore ci ha poi raccontato alcune disamine tecniche del suo ruolo e come il XV del Nord-Ovest ha preparato la sfida ai Bristol Bears.

Cresciuto nel Rugby Città di Frascati hai svolto tutto il percorso federale delle accademie e delle nazionali giovanili: chi è stato fondamentale nella tua crescita tecnica che ti ha portato a diventare un giocatore professionista? 

Un grande ringraziamento va al mio club Rugby Città di Frascati e sicuramente devo ringraziare i miei genitori e la mia famiglia. Al secondo anno di accademia zonale a Roma mi hanno permesso di poter lasciare casa. Hanno fatto molti sacrifici per portarmi sempre ad allenarmi al campo delle Fiamme Oro con l’Accademia.

Dopo l’esordio come permit player con le Zebre a soli 19 anni nel 2014/15 durante la tua esperienza a Parma con l’Accademia Nazionale, sei passato al Rugby Calvisano. Cosa ti ha lasciato questa esperienza nel massimo campionato italiano?

Dopo l’Accademia Nazionale andare in un club con mentalità vincente e tradizione come Calvisano mi ha dato l’opportunità di confrontarsi ed imparare da giocatori d’esperienza quali per esempio Costanzo, Morelli e Cavalieri. Al club giallonero ho lasciato molti amici.

Un anno fa il tuo arrivo alle Zebre in pianta stabile, in cosa è migliorato in questi 12 mesi Renato Giammarioli? 

Sono arrivato alle Zebre molto giovane ed un po’ impaurito con paura di sbagliare tutto; in questo anno ho sicuramente migliorato la mia forza mentale per affrontare il rugby con meno pressione.

Quali sono le tue caratteristiche e che tipo di rugby ti piace giocare?

Prediligo il gioco offensivo: mi piace sfidare l’avversario con la palla in mano e giocare in spazio aperto.

In terza linea sei spesso impiegato da flanker e da numero 8, raccontaci le principali differenze dei due ruoli.

Il numero 8 è quello che deve portare sempre la palla in avanzamento e far guadagnare campo alla squadra. I due flanker con la maglia numero 6 e 7 invece hanno compiti più specifici in difesa e nelle rimesse laterali.

Il primo anno ti ha visto assoluto protagonista con numeri importanti, soprattutto in fase offensiva con 45 difensori battuti in 14 gare di Guinness PRO14.  Ti senti a tuo agio in un torneo con ritmo molto veloce e impatti fisici importanti?

L’anno scorso durante le prime gare avevo un po’ timore ma grazie al gioco impostato dallo staff tecnico le mie performance sono andate subito bene. A livello tecnico e fisico mi sento all’altezza di questo importante torneo internazionale.

Quali invece le nuove sfide per te e per la squadra in questo tuo secondo anno a Parma?

La mia sfida è sicuramente quella di confermarmi ai livelli dell’anno scorso e provare a migliorarmi. La squadra invece deve cogliere ogni opportunità per vincere più gare possibili cercando di superare il record di successi dell’anno scorso.

Quanto è importante per un gruppo giovane come le Zebre avere la fiducia di compagni e staff tecnico?

È la cosa più importante: in una squadra giovane senza un gruppo solido non si va da nessuna parte. Lo staff lavora bene con noi giocatori: c’è davvero un bel clima alle Zebre.

Questa settimana ti sei allenato con la squadra e facilmente domani sarai convocato per la gara contro Bristol di sabato: su cosa avete lavorato per fermare gli inglesi e batterli al Lanfranchi nella gara di ritorno?

Abbiamo lavorato molto sulla tecnica del placcaggio e la difesa da drive: aspetti tecnici nei quali Bristol ci ha messo un po’ in difficoltà la settimana scorsa nella gara d’andata. Durante la settimana abbiamo lavorato bene.

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