ROBOT ON TOUR a Zurigo. Roboy e iCub bambini cibernetici

Androidi, automi, robot e cyborg a Marzo tutti a Zurigo 
ROBOT ON TOUR
Roboy, il bambino robot “nato” in 9 mesi, ci darà una mano assieme a iCub, mascotte italiana dell’Ist. di Tecnologia di Genova. Cerchiamoli su Facebook  
 

Fare robot umanoidi spesso può essere complicato non solo per la complessità dei suoi meccanismi, ma anche per il rapporto che gli uomini hanno con loro. Entrando nel cosiddetto “Uncanny Valley” possiamo provare disgusto per una macchina che è troppo simile a noi.

Roboy è un progetto che in qualche modo entra in questo spazio. Si tratta di un progetto di laboratorio di Intelligenza Artificiale dell’Università di Zurigo, che ha sviluppato la macchina in nove mesi – il tempo necessario per gestazione di un bambino. Il progetto ha avuto inizio nel giugno 2012, in modo che il robot dovrebbe essere pronto entro marzo, quando sarà messo in mostra a Zurigo.
Più di 40 ingegneri e scienziati che lavorano su Roboy, operano sulle flessiività tendinee del modello base, sulla tipologia del corpo umano, con possibilità di spostarlo agevolmente. Il team spera di raccogliere fondi da persone o aziende interessate a timbrare i loro nomi sul corpo Roboy (contributi tra $ 26 e  $ 55.00). 

L’idea è che, in futuro, Roboy può essere prodotto in serie come assistente per i lavori di casa, e soprattutto per anziani e portatori di handicap. Qualcuno si ricorda dei racconti di Asimov,  Io, Robot?

Oltre ad avere un movimento “naturale”, il corpo di Roboy sarà coperto da una “pelle morbida”, per essere più “piacevole” nell’interazione con gli esseri umani.

Roboy ha anche una pagina su Facebook, e se si vuole fare amicizia con lui …

Negli USA la Rethink Robotics ha messo a punto un sistema di robot per lavorare nel settore industriale, nonostrante le critiche e le polemiche riportate dal New York Times.
Si chiama Baxter, alto sei metri, pesante, massiccio ed espressivo grazie ad video computer  con occhi sicuri che controllano tutti i meccanismi di lavoro.  

Il robot iCub mira ad imitare un essere umano in fase infantile, è equivalente al livello di sviluppo di un bambino da uno e tre anni, ma è comunque il più avanzato robot con intelligenza artificiale umana sino ad oggi. E’ stato creato attraverso un progetto aperto, il cui software è open source.

Un robot di apprendimento

iCub, il robot bambino italiano, 1 metro di altezza, è in grado di riconoscere gli oggetti, reagiscono al tatto, gestirli. Egli ascolta e sa parlare inglese.

È stato originariamente sviluppato presso l’Istituto Italiano di Tecnologia, Genova, e sei copie di questo robot sono stati inviate in diversi centri scientifici d’Europa, impiegando specialisti di varie discipline e soprattutto in intelligenza artificiale. La loro missione è quella di rendere più vicino iCub agli esseri umani.

Il robot si accende per assistere l’uomo. Nella vita di tutti i giorni, e nella ricerca per comprendere meglio le funzioni cerebrali.

Come l’intelligenza si sviluppa in interazione con l’ambiente, i ricercatori hanno avuto l’idea di creare un robot dotato di programmi di base volte a sviluppare la conoscenza e aumentare la capacità del suo cervello artificiale.


  

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