Ritorno al Sud: reti digitali, flussi di mobilità e processi di innovazione

Giovedì 29 aprile, alle 15, online su Microsoft Teams, inaugurazione del ciclo di seminari “Borghi, aree fragili, territori del margine: le nuove geografie dei flussi e delle innovazioni in Italia”

La pandemia da Covid-19 ha alimentato un ampio dibattito su nuovi modelli di lavoro e residenzialità generati dal massiccio e repentino ricorso allo smart working in Italia. La diffusa retorica del “ritorno-ai-borghi”, infatti, si innesta su processi che lascerebbero prefigurare la “rinascita”, attraverso il lavoro agile, delle aree marginali, in particolare nel Mezzogiorno.

Su questo tema, giovedì 29 aprile, alle 15, si confronteranno diversi esperti nel corso del webinar intitolato “Ritorno al Sud: reti digitali, flussi di mobilità e processi di innovazione” organizzato dalla Società Geografica Italiana con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Un incontro che apre il ciclo di seminari online “Borghi, aree fragili, territori del margine: le nuove geografie dei flussi e delle innovazioni in Italia” promosso dalla Società Geografica Italiana.

Nel corso del webinar ci si soffermerà sulle potenzialità dello smart working che schiudono rilevanti spunti di riflessione sul ruolo delle nuove tecnologie nel ridisegnare flussi, reti e relazioni nel mondo del lavoro e, dunque, nei territori, ma anche sulla necessità di analizzare il “ritorno ai borghi” come panacea contro la marginalità.

Attraverso il confronto tra visioni scientifiche, pratiche ed esperienze il seminario mira a esplorare criticamente le dinamiche socio-economiche e culturali connesse ai flussi di mobilità innescati dalla pandemia che, grazie alle reti digitali e a nuove forme di organizzazione del lavoro, hanno consentito ad alcuni lavoratori di “invertire la rotta”.

In particolar modo l’obiettivo è valutare come questi processi si inseriscono nel quadro più ampio delle geografie economiche dell’innovazione per identificare strategie territoriali a lungo termine in un’ottica post-pandemica; quali azioni possono essere intraprese, alle diverse scale, per innescare processi di sviluppo e scongiurare nuove polarizzazioni e disuguaglianze; come armonizzare i diversi livelli decisionali e le istanze che provengono dalla moltitudine di attori coinvolti per trasformare una sfida ancora aperta in un’opportunità reale.

Apriranno i lavori Elena Dell’Agnese dell’Università di Milano Bicocca – Società Geografica Italiana, Agatino Russo, direttore del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, e Teresa Graziano del Di3A – Società Geografica Italiana.

Interverranno Michela Lazzeroni dell’Università di Pisa su “Innovazione, lavoro digitale e resilienza nelle aree periferiche”, Gaetano Vecchione dell’Università Federico II di Napoli su “Il capitale umano come driver dello sviluppo”, Mario Mirabile di South Working – Lavorare dal Sud, Carmelo Ignaccolo del Massachusetts Institute of Technology, Margherita Gambino di South Working – Lavorare dal Sud su “Mappare gli spazi di lavoro collaborativo in Italia. South Working e la geografia dei presidi di comunità”, Antonio Perdichizzi di Tree | Junior Achievement Italia su “Startup e creatività per l’innovazione territoriale” e Maria Clotilde Notarbartolo di Impact Hub Siracusa “Nomadismo 4.0: opportunità ed esperienze glocal”.

Il ciclo di seminari, che prevede altri quattro incontri, è finalizzato a esplorare le prospettive e le criticità insite nei programmi di rigenerazione/rivalorizzazione basati sulla digitalizzazione, sullo sviluppo turistico e sulla progettazione partecipata in territori cosiddetti “marginali”: una marginalità alimentata da condizioni socio-economiche svantaggiate, scarsa accessibilità, spopolamento, ma che allo stesso tempo si innesta su un consolidato patrimonio culturale-naturalistico e sociale.

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