Ritorna “Lo schiaccianoci e i Quattro Regni”, il classico del balletto diventa film

Presentate a Milano le prime immagini del film con Morgan Freeman, Helen Mirren, Keira Knightley, in sala dal 31 ottobre. Nella colonna sonora ‘Fall on me’, il duetto di Andrea Bocelli con il figlio Matteo

Dal palcoscenico al grande schermo. E.T.A. Hoffmann scrisse “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” nel 1816. Successivamente Alexandre Dumas padre scrisse l’adattamento “Lo Schiaccianoci”, che fu messo in musica da Tchaikovsky dando vita a un balletto nel 1891. Rappresentato per la prima volta nella settimana precedente al Natale, Teatro Marinskij di Pietroburgo il 6 dicembre del 1892, i critici non erano favorevoli: alcuni criticavano Tchaikovsky come compositore orchestrale che si era abbassato a comporre per il balletto, mentre i critici di danza trovavano la musica troppo sinfonica ed impossibile da ballare. Con il passare degli anni è diventato universalmente popolare ed è rappresentato da praticamente tutte le compagnie di balletto classico, calcando i più grandi palcoscenici del mondo, dal Bolshoi alla Scala di Milano. Il New York City Ballet lo ha eseguito per la prima volta nella versione realizzata da George Balanchine nel 1954.

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Lo schiaccianoci è stato ripreso più volte dal cinema, dal teatro e dallo sport. Un esempio cinematografico è il film Fantasia di Walt Disney, in cui fate, funghi, pesci, fiori, cardi e orchidee danzano al ritmo dello Schiaccianoci: la partitura musicale di Čajkovskij è stata riproposta fedelmente. Il balletto originale dura solamente novanta minuti, quindi è più breve rispetto al Lago dei cigni o a La bella addormentata. In queste rappresentazioni i compositori omettono brani, li riordinano o addirittura aggiungono brani tratti da altre opere. Nel 1983 infatti, ne Lo schiaccianoci: fantasia su ghiaccio, un adattamento televisivo per uno spettacolo di pattinaggio su ghiaccio, le musiche originali sono state riordinate secondo un’altra scaletta e sono state aggiunte poi musiche di un altro compositore russo, Mikhail Ippolitov-Ivanov.

L’attuale popolarità de Lo schiaccianoci è in parte dovuta a Willam Christensen, fondatore della compagnia San Francisco Ballet, che importò il lavoro negli Stati Uniti nel 1944. Il successo del balletto e la coreografia di George Balanchine per la sua prima rappresentazione nel 1954 creò una vera e propria tradizione invernale nelle rappresentazioni dell’opera negli Stati Uniti.

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Lo schiaccianoci ebbe anche una parodia sul settimanale Topolino, pubblicata nel 1988 con protagonista Minni, Minni e il re dei topi: la storia ha la particolarità che i ruoli dello Schiaccianoci e del Re dei Topi sono invertiti, con il primo nella parte del cattivo e il secondo in quella del buono.

Nel 1990 viene realizzato un lungometraggio d’animazione intitolato: La favola del principe schiaccianoci ispirato alla favola di E. T. A. Hoffmann Schiaccianoci e il re dei topi, con le musiche originali del celebre balletto. Nel 1993 il regista Emile Ardolino produce una versione cinematografica del balletto sulla base della coreografia di George Balanchine, intitolata George Balanchine: Lo schiaccianoci con Macaulay Culkin nel ruolo dello Schiaccianoci. Il film si distingue per essere una ripresa dell’esibizione in teatro del balletto ad opera del corpo di ballo del New York City Ballet, con le musiche originali di Čajkovskij e una voce narrante come uniche parti audio. Al 2001 risale il film d’animazione Barbie e lo schiaccianoci (tit. orig. Barbie in the Nutcracker), che ripropone la storia e le musiche del balletto.

Il padrino Drosselmeyer (Morgan Freeman) è il più vecchio e fidato amico del signor Stahlbaum (Matthew Macfadyen). Così, come ogni vigilia di Natale, il ricco uomo d’affari e sua figlia Clara (Mackenzie Foy) si riuniscono con gli altri ospiti nel grande salone di casa Drosselmeyer, per partecipare alla magnifica festa che il giocattolaio indice tutti gli anni. Durante i consueti festeggiamenti però, avviene un fatto insolito: seguendo per gioco un filo dorato che attraversa i corridoi dell’immensa magione, la giovane Clara viene condotta in un mondo magico e sconosciuto, diviso in quattro reami incantati. Scortata dal valoroso soldato Philip e da una banda di arzilli topini, la bambina attraversa i paesaggi imbiancati del Paese dei fiocchi di neve, le terre variopinte del Paese dei fiori e infine i villaggi “commestibili” del Paese dei dolci. Incontra nuovi amici e preziosi alleati, tra i quali la sdolcinata Fata Confetto (Keira Knightley), e viene a conoscenza di una missione che solo lei può portare a termine: infiltrarsi nell’ostile quarto reame, dimora della perfida Madre Ginger (Helen Mirren) e recuperare un’antica chiave in grado di sbloccare un misterioso cofanetto.

Un racconto incantevole che a 90 anni resta un’istituzione e che il  regista Lasse Hallström e i produttori Mark Gordon e Larry Franco portano sul grande schermo con le suggestive atmosfere ispirate al classico senza tempo, arricchite inoltre da una speciale performance di Misty Copeland grazie a Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni.

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Ciliegina sulla torta, la canzone dei titoli di coda,  Fall on me, interpretata in un commosso duetto con Andrea Bocelli e il figlio Matteo, al suo debutto nella musica: “Cantare con il babbo o con il figlio nel nostro caso significa fare quello che facciamo da sempre, sin da bambini, perché a casa nostra c’è musica in ogni momento del giorno. In questo caso non si può ignorare l’importanza di questo progetto dal respiro internazionale che coinvolge Matteo alla sua prima esperienza”, spiega Andrea Bocelli.

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