Risarcita dalla scuola per bocciatura ingiustificata alla Maturità

Roma – Ragazza diplomanda veniva ingiustamente bocciata nel 2000. Dopo 10 anni il TAR costringe ‘pesantemente’ la scuola a risarcirla per danno morale

Una studentessa romana viene bocciata alla maturità: era il 2000. Tutto questo senza un reale e motivato perché.

A oltre 10 anni dall’inizio di quell’incubo, il Tar le dà ragione.

La maturità rappresenta, per la maggior parte degli studenti, un incubo bello e buono. Persino i secchioni di turno e i primi della classe la affrontano armati di grinta, ma anche di tanto coraggio e buone speranze. Le stesse nutrite dalla malcapitata studentessa romana, protagonista di un incubo protrattosi per oltre 10 anni e finalmente – pare – conclusosi. Il Tar, infatti, emette sentenza di condanna a favore dell’allora ragazza, costringendo la scuola a risarcirla di 17.640 euro, escluse le spese di giudizio. L’esame, dall’esito improbabile e scioccante, considerando che la ragazza vi era stata ammessa con una media del 6,9 – requisito che sicuramente l’aveva indotta ad affrontare con un minimo di serenità quel momento tanto atteso e al tempo stesso temuto – aveva senz’altro scosso la studentessa: qualcosa era andato storto, ma cosa? E così, mentre la maggior parte dei suoi compagni di classe si aggiudicava l’agognato e sudato diploma, lei vedeva sfumare il sogno della maturità, tutto a causa di una bocciatura inattesa e inspiegabile. Bocciata a causa di una prova orale, giudicata in maniera “incompleta e superficiale”, secondo il parere dei giudici della terza sezione bis.
La povera studentessa, pronta ad iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università romana La Sapienza, aveva dovuto rinunciare ai suoi piani e affrontare la bocciatura. Rimandata anche a causa di un’insufficienza in storia; peccato che proprio questa disciplina non fosse stata minimamente sfiorata durante il colloquio orale! E allora? Sembra che la commissione dei professori esaminatori si sia accorta, proprio sul concludersi di quella sessione di esami, di aver promosso troppi studenti. Così gli ultimi dell’elenco – sventura loro! – sono rimasti vittime di un calcolo sbagliato e sono stati rimandati, a quanto pare, solo per far tornare i conti.

Un fatto davvero increscioso! La studentessa, non solo ha dovuto fare un passo indietro e rallentare i suoi programmi relativi al suo percorso formativo, ma si è anche – a causa dell’ingiustizia subita – ritrovata a fare i conti con una depressione, di cui ancora oggi porta i segni, per la quale è rimasta invalida per un buon 8%. Ma la giustizia, alla fine di un lungo processo, si è schierata dalla sua parte, riconoscendole il torto subito e costringendo la scuola a risarcirla dei danni morali inflitti. La giustizia, con molta calma, ha fatto sentire la sua voce. Quando si dice, “meglio tardi che mai…!”.

a Cognita Design production
Torna in alto