R.I.P. Imre Kertesz premio Nobel per la Letteratura nel 2002

Si è spento all’età di 86 anni il premio Nobel per la Letteratura Imre Kertesz, lo scrittore ungherese sopravvissuto ai campi di sterminio, autore di “Essere senza destino”.

Imre Kertesz

Nato a Budapest il 9 novembre 1929 da una famiglia ebrea, a quindici anni fu deportato nel campo di sterminio di ad Auschwitz, nel 1944, e poi trasferito a Buchenwald, dove fu liberato nel 1945.

Torna in patria e, dal 1948 al 1951, lavora come giornalista; dopo l’avvento del comunismo in Ungheria, il giornale diventa organo del partito e lui è licenziato.

Dopo due anni di servizio militare, per mantenersi inizia a scrivere romanzi e a tradurre opere di Freud, Nietzsche, Canetti, Wittgenstein e altri.

Inizia in questi anni a lavorare a quello che sarà il suo capolavoro: “Essere senza destino”. L’opera dopo una lavoro lungo anni, esce nel 1975 ma in Ungheria viene totalmente ignorato e lui messo al bando.

Ha dovuto attendere il crollo del muro di Berlino per vedere riconosciuta la propria opera, in patria e all’estero.

Il resoconto semi autobiografico dell’Olocausto costituisce l’argomento della trilogia composta da ‘Essere senza destino’, ‘Fiasco’ e ‘Kaddisch per il bambino non nato’: lo stile impiegato, spesso ironico e auto ironico, l’ostentata oggettività, è il magistrale travestimento letterario che conduce il lettore a inorridire di fronte al silenzio della Shoah. Kertesz rifiuta ogni accostamento ideologico al tema, sia esso politico o religioso; l’Olocausto degli ebrei non è più questione di un singolo popolo, ma il trauma dell’intera civiltà occidentale.

 Essere senza destino nel 2002 viene insignito del Nobel per la Letteratura per “una scrittura che sostiene la fragile esperienza dell’individuo contro la barbarica arbitrarietà della storia”.

 

Dal libro ‘Essere senza destino’ è stato tratto il film di Lajos Koltai ‘Senza destino’ (2005), di cui Kertesz ne curò la sceneggiatura.

Nel 2012 Kertesz ha annunciato la sua intenzione di abbandonare la scrittura.

 

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