Riesumato “E.T.” dalle sabbie desertiche: il videogioco giaceva sotto la sabbia dal 1983

ALAMOGORDO (NEW MEXICO) – Ritrovato il leggendario cimitero del videogame E.T.: giaceva sotto la sabbia desertica dal 1983

Ritrovato ad Alamogordo, un’anonima cittadina del New Mexico, un “magazzino sotto-sabbia” di migliaia – o forse milioni – di cartucce invendute di E.T., Centipede, Pac-Man per l’Atari Vcs 2600.

Si credeva si trattasse di una leggenda metropolitana, la più affascinante sul mondo dei videogames, ma di tutto si poteva parlare, fuorché di una bufala! Nel 1982 usciva al cinema il capolavoro di Steven Spielberg “E.T. L’Extraterrestre“ e solo l’anno successivo Atari spese un patrimonio per acquistare i diritti e realizzarne il videogioco.

Nell’anno del crack del mercato videoludico occidentale, che portò alla crisi di tutto il sistema, Atari scelse, infatti, una soluzione drastica… Correva l’anno 1983 ed E.T. per la console Atari Vcs 2600 avrebbe dovuto vendere, secondo le stime, milioni di copie. Ma le stime non trovarono alcuna conferma: tutto venne speso per comprare licenza e gioco, quel fatidico gioco realizzato in un solo week-end da una sola persona che era talmente brutto da esser considerato il peggiore di tutti i tempi. Morale? Ne furono venduti pochissimi, molto al di sotto delle aspettative, tanto da creare un vero e proprio “crack” non solo nelle casse dell’Atari, ma di tutto il mercato dei videogiochi. Così si affidarono ad una soluzione tanto assurda quanto “certa”: per sbarazzarsi della immane quantità di cartucce invendute o invendibili e alleggerire le giacenze di magazzino – in particolare relative al gioco di E.T. – pensarono “bene” di sotterrare vagonate intere del videogioco sotto dal sabbia.

Un evento divenuto simbolico dell’enorme crisi del settore, causando la fine dell’assetto conosciuto fino a quegli anni e una rinascita trainata principalmente dai produttori nipponici.

Gli scavi, realizzati da Fuel Entertainment, Xbox Entertainment Studios e Lightbox, hanno così riportato alla luce il tesoro nascosto e si parla di una ventina di camion pieni di materiale. Le cartucce, probabilmente, saranno in parte conservate, in parte vendute come cimeli. Di tutta l’operazione è stato realizzato un film.

Alcune foto dei primi materiali scoperti durante lo scavo sono state pubblicate su internet da varie fonti, tra cui anche Major Nelson, visto che Microsoft rappresenta un partner ufficiale di questa particolare impresa. Non è ancora possibile effettuare una stima reale della quantità di prodotti sotterrato, ma è evidente che il quasi mitologico “cimitero Atari” è effettivamente esistente!
Il tutto, accuratamente filmato, sarà proposto in un documentario dal regista Zak Penn (X-Men 2, The Avengers e Incident at Loch Ness) e successivamente trasmesso anche su Xbox Live, all’interno della produzione televisiva della piattaforma online di Microsoft.

 

a Cognita Design production
Torna in alto