Ricordando Catania nel bombardamento della Seconda Guerra Mondiale: 15, 16 e 17 aprile 1943; tre giorni infernali con morti e distruzione

 

Il 15 aprile 1943, fu il primo dei tre giorni consecutivi dei bombardamenti aerei americani su Napoli, Palermo, Catania e Messina, che causarono un centinaio di morti e gravi distruzioni. Gli storici ricordano: a Catania alle ore 11:00 i quadrimotori americani si incrociano sulla città sganciando bombe sull’abitato.

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In particolare la città di Catania si trovò a vivere uno dei momenti più difficili nel periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale, e fu il capoluogo di provincia più bombardato della Sicilia, dando inizio al diretto coinvolgimento, che ha portato più sofferenza nel mondo: sei anni di guerra in totale.

Catania venne indicata una città chiave durante lo sbarco in Sicilia, che ha permesso l’arrivo delle truppe Alleate nel territorio italiano.

L’accanimento bellico contro Catania fu determinato dal fatto che nel 1942, alla chiusura delle scuole (15 maggio), il Comando superiore del Corpo Aeronautico Tedesco (CAT) requisì i locali del primo piano dell’Istituto “Leonardo da Vinci” dei Fratelli delle Scuole Cristiane; collegamenti di Marina e Aviazione italiani occupano alcune aule dalle quali partirono gli ordini per gli attacchi aerei sugli obbiettivi militari di Malta, Alessandria d’Egitto, Gibilterra e sui convogli nemici nel Mediterraneo orientale. A dicembre il CAT sloggiò.

Ma in effetti le rappresaglie e il primo bombardamento su Catania per opera da aerei inglesi, comincia il 25 marzo 1943, sorvolando la zona a causa dell’inseguimento di aerei italiani di ritorno da Malta. Testimonianze dell’accaduto ci pervengono anche da un’interpellanza del prefetto di Catania mandata dal preside del liceo-ginnasio “Cutelli”, con lo scopo di ottenere il trasferimento degli alunni in altri luoghi a causa delle pessime condizioni dell’edificio, dopo aver subito il bombardamento sopra descritto.

L’ingegnere e docente scolastico Giuseppe Riccardo Guido pubblicò un volume con ampio corredo fotografico (Ed. Garzanti) titolando “Ecce Catania”, paragonando le gravi ferite arrecate alla città dalle forze aeronautiche Alleate all’immagine del Cristo flagellato e con la corona di spine prima della crocifissione. Un saggio prezioso che arricchisce la collana storica del mondo 340 pagine con un corredo fotografico di alto livello.

Altre testimonianze arrivate a noi dai documenti dell’epoca ritrovati nell’Archivio di Stato di Catania (fondo prefettura), ci permettono di vedere come, giorno per giorno, si svolgeva la vita della gente, dei poveri e delle autorità del tempo, le violenze subite da parte dei sodati tedeschi, ubriachi rompevano le vetrine dei pubblici locali; minacciando a mano armata ad alcuni civili.

Sebbene a tutti sia noto lo sbarco in Sicilia avvenuto nel luglio 1943, non fu quella la data prevista dal progetto per sottrarre l’Italia dalle truppe nazi-fasciste.

Gli Alleati volevano agire al più presto possibile e quindi avviarono la campagna nel periodo primaverile così le truppe anglo-americane iniziarono a sorvolare il territorio italiano e Catania con vere incursioni aeree e Catania fu pesantemente bombardata per indebolire i soldati nazifascisti. Numerose furono le vittime e la popolazione si spostò verso le aree rurali per salvarsi.

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Così il 15 aprile 1943 nella città etnea, come detto precedentemente, si sospendono le lezioni non più riprese ufficialmente dopo lo sbarco alleato in Sicilia.

I locali del collegio “Leonardo da Vinci” in viale Libertà (oggi Vittorio Veneto) sono requisiti nuovamente d’autorità, questa volta dal Comando Difesa Porto E delle Forze Alleate che occuparono tutta l’ala sinistra, parte degli uffici e in seguito la cucina e le stanze del seminterrato per la mensa degli ufficiali e servizi. La comunità del collegio è obbligata a sfollare ad Aci Sant’Antonio dove il reverendo Don Giuseppe Di Bella mette a disposizione dei Fratelli delle Scuole Cristiane i locali del piccolo oratorio festivo di cui era direttore.

Il 16 aprile 1943, Palermo e  Catania sono devastate da un violento attacco di quadrimotori americani, e il giorno successivo 17 aprile, una nuova incursione di bombardieri americani su Palermo, Catania e Siracusa provoca numerose vittime e danni gravissimi.

I bombardamenti aerei e navali del 1943, hanno seminato rovine tra i monumenti e i quartieri di abitazione di Catania. Tra i bombardamenti di aprile e quelli successivi di luglio, ben 28 chiese e quasi tutti i più importanti palazzi della città settecentesca sono stati colpiti.

Immergendoci nei testi storici, riviviamo la vita di quegli anni tra dolori e disperazione che si intrecciano a tante vicende familiari, e dopo la devastazione ci fu la rinascita. Attualmente il Covid-19 da fattore negativo potrà diventare un’opportunità di ripresa per la nostra città, la Sicilia e a livello internazionale.

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