Raggiunto l’accordo sul programma nucleare iraniano

Il 24 novembre, a Ginevra, è stato firmato l’accordo storico per il programma nucleare iraniano

Il gruppo dei 5+1 – ossia i cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Cina, Francia) più la Germania – e la Repubblica Islamica dell’Iran hanno firmato ieri a Ginevra, in Svizzera, l’accordo sul programma nucleare di Teheran ponendo fine ad uno scontro che si protraeva da decenni. L’intesa arriva dopo appena tre mesi dall’insediamento del nuovo presidente della Repubblica Hassan Rohani, considerato più moderato dei suoi predecessori.

La firma dell’accordo con l’Iran – quarto produttore mondiale di petrolio dopo Arabia Saudita, Kuwait e Russia – ha fatto crollare il prezzo del greggio nei mercati asiatici.

La Bbc ha riassunto l’accordo in cinque punti:

  1. L’Iran dovrà interrompere l’arricchimento di uranio al di sopra del 5 per cento e “neutralizzare” le sue riserve di uranio arricchito oltre questa percentuale;
  2. Teheran dovrà autorizzare gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) a fare visite quotidiane agli impianti nucleari di Natanz e Fordo;
  3. Non ci sarà nessun ampliamento dell’impianto di Arak, che è sospettato di produrre plutonio;
  4. Se l’Iran rispetterà l’accordo per sei mesi, non saranno imposte nuove sanzioni legate al programma nucleare;
  5. L’Iran riceverà anche un alleggerimento delle sanzioni per circa 7 miliardi di dollari (circa 5,2 miliardi di euro) su settori industriali importanti come quello dei metalli preziosi.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’accordo un “errore storico” che fa solo il bene dell’Iran. Dello stesso avviso il quotidiano filo-governativo Jerusalem Post: «A prima vista, l’accordo raggiunto dall’Iran e dalla comunità internazionale di Ginevra è solo un primo passo verso un accordo finale che, in teoria, può costringere l’Iran a tornare indietro dal baratro nucleare. Ma un’analisi più approfondita mostra che il patto, anche se è meglio della prima bozza emersa il mese scorso, corre dei rischi inutili e si poggia su fondamenta molto instabili».

Il giornalista francese Bernard Guetta pensa sia una sconfitta dei conservatori iraniani: «Qualcuno può finalmente esultare, mentre per altri è il momento dell’inquietudine. I conservatori iraniani sono chiaramente i primi a essere scontenti dell’accordo tra Teheran e le grandi potenze, raggiunto domenica prima dell’alba».

Più o meno dello stesso avviso Barack Obama – «Oggi la diplomazia ha aperto una nuova strada per rendere più sicuro il mondo» – e il quotidiano francese Le Monde: «L’Iran e le grandi potenze ieri siglato un primo accordo storico contenere il programma nucleare di Teheran. Dopo cinque giorni di intensi negoziati, le grandi potenze e l’Iran hanno annunciato un accordo in base al quale la repubblica islamica si impegna a limitare il suo programma nucleare in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche».

Ne sapremo di più, e meglio, tra sei mesi quando l’accordo andrà a regime.

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