R.I.P. Madiba. E’ morto Nelson Mandela, padre del Sudafrica

Nelson Mandela è morto oggi. Era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Mediclinic Heart Hospital di Pretoria. Il “padre del Sudafrica” era tenuto in vita artificialmente da giorni per via di un’infezione polmonare che lo aveva colpito qualche tempo fa.


Nelson Rolihlahla Mandela è morto oggi. Già ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Mediclinic Heart Hospital di Pretoria, il “padre del Sudafrica” era tenuto in vita artificialmente da giorni per via di un’infezione polmonare che lo aveva colpito qualche tempo prima.
Nel 1993, insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk, ricevette il premio Nobel per la pace e l’anno dopo, nel 1994, fu il primo presidente eletto dopo la fine dell’apartheid. Mandela è stato per mezzo secolo l’assoluto protagonista e leader indiscusso del movimento anti-segregazionista in Sudafrica.Gli anni del carcere. Fondatore e capo dell’ala armata Umkhonto we Sizwe (Lancia della Nazione) dell‘African National Congress (ANC), nel 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana e condannato a 5 anni di carcere con l’accusa di viaggi illegali all’estero e incitamento allo sciopero. L’anno dopo fu condannato all’ergastolo per organizzazione di azione armata, sabotaggio contro l’esercito e obiettivi governativi, e cospirazione per aver cercato di aiutare altri paesi ad invadere il Sudafrica. Nei 26 anni di carcere, Madiba, il suo nome in Xhosa, fu d’ispirazione per tutte le campagne anti-apartheid del mondo; nel 1980 riuscì ad inviare un manifesto all’ANC il cui testo recitava semplicemente

Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l’incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l’apartheid!

Nel 1985 rifiutò la libertà condizionale in cambio della rinuncia alla lotta armata; nel 1990, le crescenti proteste dell’ANC e le pressioni della comunità internazionale, portarono inevitabilmente alla sua scarcerazione per ordine dell’allora presidente della Repubblica Sudafricana Willem de Klerk.

Presidente del Sudafrica. Nel 1993, da uomo libero e presidente dell’ANC, si candidò contro de Klerk alla presidenza del Sudafrica nelle prime elezioni multirazziali del paese. Vincendo le elezioni divenne il primo capo di Stato di colore sudafricano, in segno di riconciliazione Willem de Klerk venne nominato vice presidente. Durante gli anni di presidenza (maggio 1994 – giugno 1999), Mandela riuscì a portare il vecchio regime basato sull’apartheid alla democrazia istituendo la Truth and Reconciliacion Commission (TRC, Commissione per la Verità e la Riconciliazione) guadagnandosi il rispetto mondiale per il sostegno alla riconciliazione nazionale e internazionale. Non mancarono naturalmente le critiche al suo operato, soprattutto interne. Mancarono le tante conquiste sociali che negli anni aveva promesso ai sudafricani e in particolar modo mancò di dare risposte efficaci e concrete al dilagare dell’HIV. Mandela, dopo essersi ritirato, nelle sue memorie scrisse che aveva preso sotto gamba il pericolo AIDS (il Sudafrica oggi è la nazione africana con il più alto tasso di sieropositivi del continente). Furono molto criticate le sue antiche amicizie con Fidel Castro e Muhammad Gheddafi, e la decisione di impegnare le truppe sudafricane contro il golpe in Lesotho nel 1998.

Onorificenze. Nelson Mandela si è ritirato dalla vita politica nel 1999, ma l’impegno per i diritti civili non si è mai fermato. Agli inizi del nuovo secolo gli vennero conferiti l’Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom dal presidente statunitense George W. Bush. Nel 2001 ricevette l’Ordine del Canada: è il primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese. Nel 1990 è il secondo personaggio non indiano a ricevere il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano. La prima era stata Madre Teresa di Calcutta. Nel 2004, poco prima di ritirarsi dalla vita pubblica, con una cerimonia a Soweto la città di Johannesburg gli conferisce il Freedom of the City, la più alta onorificenza cittadina.

Ritiro definitivo. Nel 2004, a 85 anni, annuncia di ritirarsi definitivamente dalla vita pubblica per passare gli anni che gli restano con la sua famiglia. Unica eccezione a metà del 2004 quando si recò a Bangkok per parlare alla XV conferenza internazionale sull’AIDS.

Il 28 marzo 2013 viene ricoverato al Mediclinic Heart Hospital di Pretoria per una grave infezione polmonare causata dalla tubercolosi durante il periodo di prigionia; viene dimesso il 6 aprile. Poche settimane fa, l’8 giugno, viene nuovamente ricoverato in condizioni preoccupanti ma stabili. Nella notte del 24 giugno le condizioni di Madiba si aggravano notevolmente, per cui necessitava un ricovero in terapia intensiva. Il 5 dicembre smette di respirare.

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