Quando sognare a occhi aperti fa bene

Chi fantastica e fugge nel mondo dell’ immaginazione mentre svolge compiti semplici è più bravo e creativo

Oggi viviamo tutti in perenne stress per svariati motivi che vanno dai soldi che non bastano mai ai problemi in campo lavorativo ed affettivo, ma tutto questo non può impedirci di immaginare, addentrarsi nel mondo della fantasia, che per un attimo, solamente un attimo, ci immerge in uno spazio temporale, quasi da favola. Non parliamo di quei sogni sterili, che non portano a niente, ma a qualcosa che motivi e ci rende più dinamici.

Questo modo di fantasticare è stato oggetto di studio dell’Università californiana di Santa Barbara e, poi pubblicato nella Rivista Psychological Science. La ricerca ha dimostrato che perdersi nei propri pensieri aiuta sia le abilità creative sia il problem–solving. I ricercatori hanno sottoposto a un test ben 55 partecipanti, non laureati,  che dovevano portare a termine, quello che in psicologia si chiama compito insolito, in un tempo determinato di due minuti. Insomma, una serie di azioni a sandwich che facevano impegnare i soggetti a utilizzare oggetti, come spazzolini, mattoni e quant’altro nei più svariati modi. Il risultato è stato che soltanto coloro i quali si sono distratti, entrando nel mondo dell’immaginazione, sono riusciti a riprendere l’oggetto e a utilizzarlo nella maniera più originale rispetto a coloro che si erano impegnati e basta.

Virginia Woolf descrive il fantasticare in un suo romanzo in cui scrive “ Sta perdendo consapevolezza del mondo esterno. E come lei perde coscienza del mondo esterno, la sua mente elabora ciò che c’è nel suo interno, scene e nomi, discorsi, memorie e idee come una fontana che zampilla.” Insomma, la fantasia è come una mare di gocce che si fonde in noi, si elabora e prende forma.

Un esempio a tal proposito si trova nella Silicon Valley, dove si possono trovare in ogni dove tavoli da ping-pong. Il motivo è che il gioco durante le pause, aiuta a trovare le giuste soluzioni, anche creative, ai problemi che si pongono. Alcuni studiosi hanno già dimostrato la correlazione tra fantasia e creatività, le persone che sono più propense a fantasticare riescono a generare nuove idee. Lo studio dei neuroscienziati Wagner e Born, pubblicato nel 2004 su Nature, dimostra, anche come il sonno possa potenziare le capacità di intuizione creativa del 40 per cento.

Quindi, quando fantastichiamo si potenziano le nostre abilità cognitive, la memoria riesce a elaborare una serie maggiore di informazioni, il tutto condito da una sapiente creatività con un pizzico d’immaginazione.

Buon sogno a tutti!

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