Qualificazioni Russia 2018: l’Olanda resta a casa

L’Olanda è una delle “big” europee a dover abbandonare il sogno mondiale ancor prima d’iniziare. Con la Svezia non basta il 2-0.

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Non accadeva dall’ormai lontano mondiale giocato tra la Corea del Sud ed il Giappone, nel 2002, che gli “Orange” restassero a casa per la massima competizione calcistica per Nazionali.

Dopo l’ottavo di finale conquistato a Berlino nel 2006, la finale persa in Sudafrica nel 2010 contro la Spagna a pochi minuti dai tiri di rigore e, il terzo gradino del podio in Brasile nel 2014, l’Olanda guarderà in televisione il prossimo campionato del mondo che si disputerà in Russia fra i mesi di giugno e luglio del prossimo anno.

Nazionale che ha deluso le aspettative, non solo per questo mancato accesso alla fase finale del mondiale, ma perché, è rimasta fuori anche per l’ultimo europeo (Francia 2016), senza accedere alla fase finale della competizione.

Almeno si esce a testa alta, questo si, con un’Olanda che ieri sera ha imposto il suo gioco contro la Svezia ma che termina terza nel girone A (19 punti pari proprio contro gli svedesi secondi) a causa della differenza reti in favore degli scandinavi. Vince il girone la Francia, che con 23 punti, accede direttamente alla fase finale del torneo fra le ultime migliori 32.

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Non è stata solamente la notte dell’eliminazione dal mondiale a far piangere i tifosi olandesi, ma a far lacrimare il pubblico è stato anche l’addio di Arjen Robben alla nazionale che ieri sera ha salutato compagni e pubblico prima di posare nel cassetto la divisa della nazionale per sempre. L’esterno del Bayern Monaco ha disputato ben 96 partite con gli “Oranje” dal 2003 ad oggi ed ha realizzato ben 37 reti, che lo portano ad essere il settimo miglior marcatore di sempre dell’Olanda. Anche ieri sera si è reso protagonista, il numero 11, con una doppietta che ha permesso ai padroni di casa di rendere meno amara questa eliminazione al pubblico ed allo staff della squadra.

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Aspettando le amichevoli, la nazionale olandese adesso avrà tutto il tempo per  tornare a “ruggire”, considerando che la prossima competizione da poter disputare, sarà l’europeo del 2020.

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