Primo step della “Cittadella dell’Agroalimentare Siciliana”

Iniziative di sviluppo e tutela del territorio siciliano grazie ai prodotti agroalimentari con “Food Village”.

La dismissione del mercato generale ortofrutticolo di S. Giuseppe la Rena a Catania, in vista del trasferimento delle attività mercatali a MAAS, motivò l’Amministrazione Comunale a prestare orecchio al suggerimento, proveniente dall’Università (Facoltà di Economia), di riconvertire l’area in “Food Village” per la promozione delle attività e dei prodotti agroalimentari siciliani, articolato in sette “isole tematiche”: 1. promozione
culturale e commerciale, 2. Sicurezza alimentare, 3. Alimentazione e Salute, 4. Gastronomia, 5. Mercato, 6. Networking, 7. Servizi. Si sollecitò quindi un intervento a favore di quell’area attingendo a risorse europee (POR Sicilia 2000/2006 “Catania città metropolitana”) e si  ottenne un cospicuo finanziamento per la ristrutturazione del 1° modulo (DDG 218435, 15 ottobre 2004).

Il trasferimento a MAAS slittò di alcuni anni, così i lavori di ristrutturazione (Arch. Franco Porto) poterono essere avviati nel 2008 e ultimati, consegnati e collaudati nel 2011. La problematica delle aree e degli edifici demaniali dismessi investe la P.A. di un compito importante e significativo, poiché immaginando e individuando una rifunzionalizzazione  adeguata si possono tracciare linee guida per lo sviluppo economico e sociale.

L’Amministrazione Comunale, adesso, sulla base del protocollo “Misura sperimentale d’intesa EXPO 2015” sottoscritto con Università e Coreras finalizzato a “definire un piano organico di attività ricollegabili alla nuova destinazione d’uso” del padiglione,  ha emanato un “Avviso di manifestazione d’interesse” per “favorire un’idea imprenditoriale di
successo,… sostenere le produzioni del territorio regionale… a inserirsi nei moderni circuiti commerciali… diffondere la conoscenza delle produzioni agroalimentari… delle qualità organolettiche e nutrizionali” che è stato aggiudicato al consorzio “Omnia Agricolae”, raggruppamento di imprese tra cui: Amici per Bacco, Arancia Rossa di Sicilia IGP, Consorzio produttori madoniti, Cooperazione euro mediterranea, Distretto turistico antichi mestieri sapori e tradizioni popolari, GAL NatIblei, GAL  Elimos, Idimed dieta mediterranea, AIAB agricoltura biologica, Etna bio km. 0, Rete fattorie sociali, Accademia della cucina, Istituto vini e oli di Sicilia.

Altre adesioni, con apporto e valenza culturale e sociale: Isde medici per l’ambiente Catania, Distretto Lions Sicilia, Anci Sicilia e l’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania che si inserisce con i propri studenti, nei tre indirizzi di diploma (enogastronomia, ricevimento e accoglienza turistica, servizi sala/bar), che materialmente, sotto forma di stages formativi, svolgeranno i rispettivi ruoli e compiti professionali nel corso degli eventi programmati supportati dai loro docenti tecnici in veste di tutor.

Significativa le partecipazione, con motivazioni forti, di enti opinion maker di livello, attivi e operativi con azioni e iniziative pratiche che dichiarano l’intenzione di sostenere l’iniziativa con grande determinazione: Isde Medici per l’ambiente che dal ’91 sollecita l’impegno dei medici a promuovere e proteggere la salute la salvaguardia dell’ambiente, motto “tutti siamo responsabili dell’ambiente, i medici lo sono due volte”; Rete Fattorie Sociali Sicilia che raggruppa 45 imprese agricole e 30 associazioni offrendo servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi, inclusione sociale e lavorativa per  soggetti deboli o aree svantaggiate; aderisce al Forum Nazionale Agricoltura Sociale, a Libera  e al CNCA Sicilia; promuove Biofattorie Didattiche, Week end del respiro dell’autonomia, Percorsi di inclusione sociale e inserimento lavorativo, Consumo critico e gruppi di acquisto solidale; per non dire della prestigiosa adesione di Anci Sicilia, associazione dei Comuni siciliani che valuta l’importanza del progetto per le prospettive di ricadute positive che vi intravede e l’Accademia Italiana della Cucina disposta a patrocinare.

Roberta Capizzi, fiduciario Condotta Slow Food Catania da poco più di un anno, rimarca “siamo un’associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti. il recente ricambio generazionale  conta su una compagine di 170 soci trenta-quarantenni. Attivi in zona i presìdi Pistacchio di Bronte, Cavolo trunzo di Aci e Masculina d’a Magghia; le mele dell’Etna sono state segnalate all’Arca del Gusto. Con il progetto Etna Slow, puntiamo a valorizzare la biodiversità etnea, dono della fertilità del terreno vulcanico”. Clelia Papale, dirigente nazionale Federconsumatori ha dichiarato “partecipiamo con interesse, perché riteniamo utile qualsiasi intervento volto a tutela della salute pubblica e dell’alimentazione; impegneremo tutte le nostre strutture perché il progetto abbia risultati ottimali”. 

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