Presentato il libro “Il lavoro nel carcere che cambia”

Il Sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta “Operare un cambio di rotta netto ed immediato sulla via del reinserimento sociale dei detenuti” presente alla Casa circondariale per adulti di Bicocca a Catania

 

Il Centro Orizzonte Lavoro, lunedì 15 luglio alle ore 9,30, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia on. Giuseppe Berretta, presentata la pubblicazione “Il lavoro nel carcere che cambia”, edito da Franco Angeli, frutto di una lunga ricerca.

L’evento, nel salone delle conferenze della Casa Circondariale per adulti Bicocca (CT) è stato occasione per discutere del quanto mai attuale tema “Carcere e lavoro”.

Intervenuti il Direttore della Casa Circondariale dott. Giovanni Rizza, don Vincenzo Giammello salesiano curatore del libro, dott. Salvo Fleres Garante regionale dei diritti dei detenuti, dott. Angelo Meli direttore del Dipartimento Giustizia Minorile per la Sicilia, dott.ssa Maria Randazzo direttrice dell’Istituto penale minorile di Bicocca. Moderatore Giuseppe Di Fazio, giornalista.

 

Il testo si rivolge sia al grande pubblico che agli addetti ai lavori, nella convinzione che per chi è entrato nell’area penale senza lavoro non c’è futuro e sarà sempre e solo galera. Con tale obiettivo il volume costituisce un valido vademecum in grado di contribuire all’applicazione di una pena non più basata sulla custodia che affligge, ma sul trattamento che recupera, grazie al lavoro.

 Beretta: “Governo impegnato per reinserimento sociale dei detenuti”. Il sottosegretario alla Giustizia oggi al carcere Bicocca di Catania ha parlato anche del progetto Expo 2015: “Occasione per dare lavoro fuori dal carcere a 200 detenuti con pene lievi”. “Abbiamo assistito in questi anni ad un abuso del diritto penale, per l’uso ideologico che si è fatto del tema della sicurezza, un’escalation che ha portato ad una legislazione feroce quanto improvvisata, mentre si annunciavano miracoli edilizi mai realizzati che avrebbero creato sempre nuove carceri. Abusi che il Governo Letta vuole superare e su cui ci stiamo molto impegnando, per operare un cambio di rotta netto ed immediato sulla via del reinserimento sociale dei detenuti”. Lo ha detto questa mattina il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta, presente alla Casa circondariale per adulti di Bicocca a Catania in occasione della presentazione del libro “Il lavoro nel carcere che cambia”, evento organizzato dalla cooperativa sociale onlus Centro Orizzonte Lavoro.

La mattinata dedicata alla presentazione del volume è stata un’occasione per discutere dei recenti provvedimenti varati dal Governo nazionale in tema di carceri.

Ecco cosa ci ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta

“E’ statisticamente provato che gli strumenti alternativi alla detenzione, quali la partecipazione dei detenuti a progetti socialmente utili, riduce i casi di recidiva e abbiamo buoni esempi da seguire, buone prassi come quelle delle carceri minorili, dove la messa alla prova funziona”, ha dichiarato Berretta. “Gli abusi perpetrati in questi anni hanno creato una questione, come ha ribadito il Capo dello Stato Napolitano, di ‘prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile’, noi vogliamo dimostrare invece che investire sulla fiducia conviene di più che investire sulla minaccia, sulla vendetta perché porta ad un risultato più umano per il condannato e migliore per la collettività – ha proseguito il sottosegretario siciliano – Il Governo Letta è molto impegnato su questo e stiamo cercando di sfruttare tutte le opportunità che si presentano, persino l’Expo 2015 di Milano diventerà una occasione per sperimentare percorsi di reinserimento sociale. Un’iniziativa inedita, a cui sta lavorando il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, coinvolgendo circa 200 detenuti che hanno pene lievi da scontare e che possono avere un lavoro fuori dal carcere”.

 

“Vogliamo che il carcere diventi uno strumento da mantenere nell’eccezionalità, l’obiettivo è non incrementare, ma ridurre progressivamente la popolazione carceraria – ha aggiunto Berretta – L’esperienza della pena alternativa consente al condannato di potere configurare la privazione della libertà personale come momento di rivalutazione della propria condotta di vita e come momento di recupero di potenzialità che gli possano consentire un adeguato reinserimento nella società. E’ forte la legittima richiesta di sicurezza da parte della collettività, è vero, ma altrettanto forte però deve essere l’attenzione ad un adeguato trattamento di chi si è inserito nel solco dell’illegalità”.

“Il Parlamento ha iniziato, proprio in questi giorni, l’esame del provvedimento del Governo sull’esecuzione della pena – ha concluso Berretta – Il lavoro e l’iniziativa di oggi organizzata dal Centro Orizzonte Lavoro ci sono di grande aiuto per raggiungere l’obiettivo della sua approvazione definitiva in poche settimane: sarebbe il primo passo, un ottimo inizio di una nuova stagione per una politica del diritto e dei diritti completamente rinnovata”.

 

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