Presentato al Museo dell’Acciuga di Aspra il libro di Mariano Lanza

Al Museo dell’Acciuga, ubicato all’Aspra, vicino Palermo e Bagheria, la presentazione del libro di Mariano Lanza dal titolo “Caterina”

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“E il “Presente” è già “Passato” ma sono già pronto ad affrontare nuove sfide, ad inseguire obiettivi sempre più prestigiosi, qualificanti. Ho la consapevolezza di avere le spalle “coperte”: dove non arrivo io, c’è mia moglie Grazia a metterci una pezza col suo cuore”.

Una citazione che racchiude il professore Lanza, un uomo degno, una persona che ama il suo lavoro di scrittore e professore, che  vuole bene ai  suoi alunni, che darebbe la vita per la sua famiglia e  scorre nelle sue vene  quell’instancabile voglia di fare  emergere,  una volta per tutte, la vera storia della  Sicilia e del suo popolo bistrattato e sfruttato.

“Caterina” è il titolo del suo ultimo libro, un nome scelto a caso o ha un significato particolare legato magari alla sua vita personale?

“Perché Caterina? Bella domanda. Sono in molti a chiedermelo ma non vi è un motivo particolare. Avevo bisogno di un nome femminile “siciliano” che, contemporaneamente, potesse essere ben accettato da “non siciliani”. Avevo bisogno di una siciliana che non si chiamasse Rosalia o Carmela, tanto per intenderci e, la scelta è caduta, quasi subito su Caterina per la dolcezza del suono C.A.T.E.R.I.N.A”.

Caterina è eroina, vittima, donna di fede o donna d’onore? Chi è Caterina?

“Caterina non è una eroina, né una vittima né, tantomeno, una donna di fede o una donna  d’onore. Caterina è una donna normale, una giovane donna della Palermo borghese di inizio XX secolo che si affaccia fiduciosa alla vita. Una giovane donna che vive il suo primo grande amore con le paure e l’entusiasmo dei vent’anni, che le vicissitudini della vita porranno di fronte a delle scelte che lei, da ragazza colta ed intelligente, saprà affrontare in modo originale e per nulla convenzionale. Non per nulla, il titolo originale del romanzo era “La Scelta di Caterina””

In che periodo storico si svolge il suo romanzo e,  che messaggi vuole dare ai lettori?

“Il Romanzo è ambientato nei primi anni del XX secolo, nella Palermo gioiosa e cosmopolita della Belle Epoque che, incapace di cogliere i segnali di cambiamento provenienti dal mondo esterno, continua a vivere pigramente il suo momento magico. È in questo mondo sfuggente, in continua evoluzione, travolto dallo scoppio della Grande Guerra, che si muovono Caterina e Francesco e tutti gli altri personaggi di questo romanzo. Uomini e donne che sanno da dove provengono ma non sono ancora sicuri del dove li porteranno tutti i cambiamenti in atto. Una Caterina che sa di non essere più la ragazza immatura e viziata, di qualche mese prima: la Caterina che ha lasciato che il suo uomo trascorresse da solo l’ultima sua notte di libertà prima di imbarcarsi per il fronte. E’ cambiata. Non e più la stessa persona. Non per forza è migliorata. Non per forza è peggiorata; semplicemente è diversa e questo le basta”.

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57 anni vissuti in modo degno, tra  scuola, famiglia, amici e  la sua passione per la scrittura e soprattutto per la sua  amata Sicilia. Se dovesse fare un resoconto della sua vita vissuta finora cosa le piacerebbe  fare? Un suo sogno nel cassetto magari realizzare uno spettacolo tratto da uno dei suoi libri?

“57 anni ed una vita vissuta intensamente divisa tra l’insegnamento della Lingua e la Letteratura Inglese, la mia famiglia e lo studio di quello che io considero la Nostra Storia Patria, ovvero la Storia della Sicilia. Una Storia della Sicilia violentata e bistrattata da innumerevoli autori italiani e non, che amano guardare alle nostre vicissitudini storiche con gli occhi dei vincitori e mai con quelli del nostro popolo, motivo per cui tempo addietro ho scritto Pagine di Vita Siciliane, una storia della Sicilia, vista per una volta dal punto di vista del Popolo Siciliano. Caterina è il mio quinto lavoro sulla Sicilia, la Sua storia e la Sua gente, da cui ho già tratto tre piéce teatrali che hanno riscosso un discreto successo nei teatri della Sicilia Occidentale. Un sogno nel cassetto? Dopo il teatro il Cinema: far di Caterina un Film”

La collaborazione con suoi più stretti collaboratori dura  ormai da anni legati da  un sentimento di rispetto e  di amicizia. In che ruolo  saranno protagonisti  durante la presentazione del tuo libro Caterina?

“Lungo e fraterno è il legame che mi lega ormai con il maestro Francesco Maria Martorana, che ha composto le musiche originali dei miei spettacoli, e la regista Giusy Lo Piccolo che si è occupata della loro realizzazione teatrale. Le nostre presentazioni di “Caterina”, infatti, sono un mix consolidato di Letteratura, Musica, Canto e Teatro per cui, non mancano mai la farsa comica, l’analisi introspettiva dei vari personaggi, lo studio dell’aspetto narrativo, il brano di musica lirica, il monologo recitato, la lettura drammatizzata di qualche brano scelto e la stupenda musica del maestro Martorana”.

Come mai ha scelto una sede così particolare come il Museo dell’Acciuga, ubicato all’Aspra, vicino Palermo e Bagheria, per la presentazione del suo libro?

“Dopo la “Prima” che ha avuto luogo tra le possenti e gloriose mura del Castello Lanza di Trabia, la seconda uscita di Caterina non poteva non essere che al Museo dell’Acciuga di Aspra curato dal mio carissimo amico, il poeta dialettale Michelangelo Balistreri. Un omaggio ad un altro luogo che trasuda di sicilianità ed amore per questa amara e bistrattata terra di Sicilia”.

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Il professore Mariano Lanza  (Marsala 1961) è docente di ruolo di Lingua e Civiltà Inglese presso l’ITET “Don Luigi Sturzo” di Bagheria.

Scrittore e drammaturgo, ha pubblicato il romanzo Il Tesoro di Re Ruggero. Una Storia Siciliana, (Palermo, La Zisa Editore, 2011) da cui è stata tratta la pièce teatrale Il Tesoro di Re Ruggero. Una Voce per l’Inerte Pagina; Pagine di Vita Siciliana. Storie e leggende di Sicilia dalle origini ai nostri giorni in due volumi: Sicilia Centro del Mondo Conosciuto (Geraci Siculo, Edizioni Arianna, 2014) e Sicilia Periferia del Mondo Conosciuto (Geraci Siculo, Edizioni Arianna, 2014) da cui sono state tratte le pièce teatrali Don Ferdinando Gravina e Il Gran Ballo di Villa Palagonia, La Smania per la Villeggiatura-I Filangeri a Santa Flavia e la farsa comica Tonino e la Cuccia della Baharìa; I Decollati: Martiri o Malviventi? – Breve storia di un quartiere e di un Santuario (I Quaderni di CNTN n.31-Palermo 2017) e Caterina (Geraci Siculo, Edizioni Arianna, 2017)

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