Presentati nei locali della “Fondazione La Spina” “Ercole Patti. Tutte le opere” e il vino “Un bellissimo novembre”

Il corposo prestigioso volume “Ercole Patti. Tutte le opere” è stato presentato alla “Fondazione La Spina” di Viagrande, nella preziosa palazzina Liberty,  con la partecipazione straordinaria dei curatori Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla, del Rotary Club “Catania Est”, presidente l’imprenditrice Brunella Bertolino, il Lions Club “Bellini”, presidente prof. Giuseppe Bianca, la testata giornalistica “The Voice Karol Wojtyla”, direttore Lella Battiato Majorana e la locale Proloco.

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Scrittore eminente apprezzato da Montale, Savinio, Cecchi, Soldati, Baldacci, Arbasino e restituito ultimamente al lettore grazie alla coraggiosa operazione editoriale di Sarah ed Enzo Zappulla, lanciata durante l’ultimo “Salone internazionale del Libro” di Torino dal presidente del salone, Mario Andreose, il direttore generale della casa editrice “La nave di Teseo”, Elisabetta Sgarbi, e lo scrittore Paolo Di Paolo.

Narratore, scrittore di viaggi, commediografo, critico cinematografico, sceneggiatore per De Sica Blasetti e Soldati, giornalista (inviato speciale e collaboratore di autorevoli testate, “La Gazzetta del Popolo”, “Il Popolo di Roma”, “Corriere della Sera”, “la Stampa”, “Tempo”, “Il Messaggero”, “L’Europeo”), socio di quella accademia irregolarissima di via Veneto, brillante per la conversazione notturna estrosa, Patti con la sua prosa razionale e serena è una delle figure più nitide del nostro ‘900 e soprattutto di quello siciliano; per l’editrice Sgarbi, “scrittore straordinario, implacabile per precisione, tra i più felici nel genere del racconto”.

Riunire questa vasta produzione letteraria è stata impresa titanica e certosina, soprattutto per il pubblicato su giornali e riviste: proprio qui sta il maggior pregio del volume che risulta strumento indispensabile agli studiosi per inquadrare una stagione culturale italiana tra le più intense e felici.

“Non c’è un grammo di troppo nella linea perfetta della pagina di Patti, evidenziava Valentino Bompiani, e quanto alle idee, le riceve su appuntamento: sa prima tutto quello che scriverà come se lo avesse già scritto; e tutto quello che scriveranno i colleghi, come se l’avesse già letto”.

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Davanti a un parterre di buon palato, in sala anche il poeta Angelo Scandurra e  il giornalista Paolo Licciardello, Sarah Zappulla Muscarà, non nuova ad imprese del genere, ha trasmesso l’adrenalina che le ha procurato curare questo volume “Patti è una continua scoperta per la precisione culturale dei suoi scritti, affabulanti e cordiali”. Enzo Zappulla, altro curatore del volume, ha ritenuto, opportunamente, di richiamare l’interesse della sala sulle critiche e recensioni cinematografiche ben calibrate, talora implacabili, puntuali e misurate, proprio perché trattano di un mondo che Patti conosceva bene, avendovi lavorato al fianco di straordinari personaggi della stagione neorealista e della commedia all’italiana. Come non ricordare il capolavoro “Un bellissimo novembre”, (“i cari rumori di Catania” in “Graziella”) e la radiosa Trecastagni etnea rappresentano la sfera sessuale, fil rouge del romanzo, l’evidenza del “dolore del desiderio”.

Saggio di tanti apprezzamenti è stato reso dall’attore Agostino Zumbo che a più riprese, con voce chiara ed espressiva, ha letto pagine nelle quali risaltava netto il gusto letterario del nostro autore.

Carlo Majorana Gravina, a sua volta, ha sottolineato la validità dell’operazione editoriale che esalta la cifra etnea, ironica e divertita, della letteratura siciliana “lo sviluppo delle correnti del romanticismo nel Novecento, volgendo verso il decadentismo e l’esistenzialismo, aprì alla depressione. Leonardo Sciascia, considerato come merita, ha una prosa amara e pessimista; nella Sicilia Orientale abbiamo autori dal tratto più lieve ma di eguale, se non maggiore peso e pregnanza: un livello culturale raffinatissimo offerto con garbato sorriso. Al di là delle mode dominanti, non possiamo ignorare che nel Novecento italiano c’è Marinetti e il Futurismo: molti autori, come Achille Campanile, hanno preso le mosse da lì, ma avendo prodotto una letteratura umoristica sono colpevolmente sottovalutati; altresì, teorico e fondatore del verismo Luigi Capuana, subisce la prevalenza data a Giovanni Verga che cambia prospettiva e chiave di lettura di un momento letterario magico e irripetibile”. Per il moderatore dell’incontro, la giornalista Lella Battiato Majorana “doveroso portare il volume a Viagrande, paese delle villeggiature dei catanesi, perché nella prosa di Ercole Patti vi è il ritmo e il sapore di quel tempo”.

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Interventi di fine serata del presidente del Lions “Bellini” prof. Giuseppe Bianca, per il Rotary “Catania Est” il dott. Salvino Belfiore. Il presidente della Fondazione dott. Ignazio La Spina, medico e scrittore, ha invitato i presenti a visitare le interessanti collezioni di strumenti medici e riviste d’epoca.

Un gioiello per la storia della medicina di cui tutti i medici, soprattutto i più giovani, dovrebbero fare la conoscenza. Il museo, realizzato da Ignazio La Spina, 85 anni originario di Aci Sant’Antonio, attraverso documenti, strumenti e testimonianze ripercorre un secolo di storia della sanità siciliana, evidenziando l’evoluzione della medicina nel tempo “oltre ai cimeli di famiglia, il padre Alfio medico ginecologo, non sono mancate le donazioni da parte di strutture sanitarie e medici privati per arricchire le sale e documentare al meglio il passato”: un patrimonio culturale da custodire non solo per la classe medica ma per tutta la popolazione.

Le  vigneron Pucci Giuffrida, porgendo calici di “Un bellissimo novembre” ha spiegato la filosofia della sua vigna che abbina colture e cultura, poiché, come è noto, le collezioni di vini pregiati si chiamano biblioteche.

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