Premio poesia “San Valentino” a Maria Grazia Falsone Camilleri

Maria Grazia Falsone Camilleri, meritatamente riceve il premio  poesia  “San Valentino”, che si è svolto il 2 marzo  presso la Proloco di Giarre. La grande poetessa è parente del compianto famoso scrittore internazionale Andrea Camilleri.

Di Maria Grazia abbiamo parlato recentemente con una lunga e sentita intervista  che le ho fatto settimane fa. Ho avuto modo di apprezzare questo “cuore sensibile” e dai suoi occhi chiari traspare tutto l’amore per la poesia. Lei si dona ad essa in maniera incondizionata e totale. Nel giorno del suo compleanno Maria Grazia   riceve un’altra soddisfazione; un altro riconoscimento alle   sue parole in strofe, in versi. Sensazioni?

“Questa premiazione  è un’altra gemma da incastonare nel mosaico emozionale del mio cuore perché ha coinciso con la data del mio compleanno. La poesia ha voluto farmi un bel regalo che resterà indelebile nel mio cuore!” Poesia “Una luce perenne che accende i cuori nelle gallerie dell’animo”

Come si è svolto il pomeriggio culturale che ha visto Giarre come luogo d’incontro della premiazione?

“Il due Marzo alle  ore 18, presso la Proloco di Giarre, con le mascherine e le dovute precauzioni del momento, col cuore grondante di speranza e di gioia si è svolta nell’austera location della Proloco di Giarre la Premiazione del 15° Premio di Poesia “San Valentino”, senza pomposità e vacui orpelli ingombranti si è svolta la Premiazione sfidando con coraggio e temerarietà il momento di “guerra” in cui viviamo. La poesia come diceva il grande Mario Luzi “Non Fa Miracoli” ma può destare l’essere Umano dall’”Atonia” e dall’”Apatia” in cui sta vivendo , avvicinandoci al mondo dei sentimenti, e percepirne le sue emozionali vibrazionalità. Alla presenza del Presidente della Proloco di Giarre Cav.Dott. Salvo Zappalà, dei Professori Presidente di Giuria Prof. Girolamo Barletta e il Prof. componente della giuria Melo Nicodemo, ho ricevuto il secondo premio per la poesia inedita in lingua italiana “Sogno Presente”.

Maria Grazia, vuole aggiungere un altro suo commento e la sua poesia?

“Tematica dell’amore è sentimento che ci rende vivi nello tsunami in cui si vive! “Amor vincit omnia”. Oltre alle poesie in lingua è stata premiata la categoria dei ragazzi delle scuole e delle poesie in vernacolo! Forse saremo dei pazzi ma questa premiazione diviene baluardo culturale per accendere i nostri cuori d’Amore e vincere questa tremenda battaglia con un fantasma subdolo che miete morte e paura chiamato COVID. Siamo pionieri nel divulgare la poesia nelle trincee della guerra che stiamo sostenendo, fiduciosi di vincere presto questa battaglia. Sogno presente (titolo della poesia).

Parole d’amore scalfite dentro il cuore… Silenti tumulti d’inebrianti vibrazioni sinfoniche d’estasi passionali… Smerlati attimi ricolmi di te profumanti d’estasi lontane…Chiaroscuri alimentano bizzarre fantasie nell’orizzonte d’amore…Si diradano le nebbie e i dubbi mentre la tua mano cerca il mio cuore per scolpirvi il tutto del vivere… All’unisono i nostri corpi vibrano, parlando Il silente logorroico linguaggio d’amore… Occhi che infilzano il momento dentro le sabbie del tempo nell’universalità dell’amore… Respiri sincronici intessono anime vagabonde approdate eternamente nelle vibrazioni amorose della passione… Il sole notturno inonda la frenesia d’amore che scivola come rugiadosa cascata dentro l’animo… Tutto si inebria d’indicibile bellezza armonica del creato… Nasce la sintonia universale dell’amore, si vive la Pace…”

Nel Medioevo l’amore era un sentimento fondato sulla sublimazione della donna, come un impulso in grado di esaltare tutte le migliori qualità spirituali di una persona.
L’amore cantato dai trovatori era, a volte, frutto della lealtà verso il signore oppure amore vero verso la donna. Il trovatore cantava alla dama il suo desiderio e si mostrava a lei come vassallo al suo servizio.
Molte volte quest’amore era a senso unico, ma se la donna sposata fosse stata consenziente, il sentimento sarebbe potuto sfociare nell’amore adultero. Quest’amore fu definito da Dante Alighieri blasfemo e bruto; il sommo poeta, principale esponente del Dolce Stil Novo, decantava l’amore come un movimento spirituale che vedeva la donna come creatura angelicata, filo conduttore con Dio.
La visione della Donna Angelo, ricorrente nelle opere dei poeti stilnovisti, serviva ad avvicinare l’uomo all’Altissimo con un amore spirituale e non lussurioso, come accadeva nei secoli precedenti.
Il chierico Andrea Cappellano, autore del De Amore, spiega come l’uomo, una volta vista la donna dei suoi sogni, se ne innamori e di come ciò porti l’amante a non sentirsi mai all’altezza della donna amata e di come ciò sfoci nell’amore solo. Alcuni storici spiegano come l’amore sia un desiderio scoperto per induzione che porta all’insensato e doloroso bisogno di possedere l’oggetto dei propri sogni.
Oggi giorno l’amore è mercificato e spogliato della sua spiritualità, l’amore romantico è quasi del tutto scomparso perché l’uomo non evidenzia più il suo romanticismo per paura di divenire vulnerabile.
Questo tipo di amore è violento e meschino, quando la donna rifiuta il corteggiamento, l’amante si infuria e tutto diventa solo una questione di possesso.
L’amore dovrebbe essere il contrario della morte. Dovrebbe essere la ragione più importante che ci lega a questo mondo. In fondo, cos’altro abbiamo? Il calcio? Le scarpe? In conclusione, l’amore è complicato. Spesso è accompagnato da altri elementi, come il possesso, la disperazione, la lussuria.

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