“Poesia e giallo” a Etna in giallo a Nicolosi

Secondo appuntamento della quarta edizione di Etna in giallo, promossa dal comune di Nicolosi a cura del giornalista Salvo Fallica. Un dialogo su letteratura, arte e bellezza

Si è svolto il secondo appuntamento della quarta edizione di Etna in giallo, promossa dal comune di Nicolosi a cura del giornalista Salvo Fallica. Nella piazza principale del centro etneo, la prosecuzione della rassegna ha visto anche l’inaugurazione di una duplice mostra: quella dell’artigianato e del folklore, che riprende una tradizione passata di edizioni decennali, e quella dal titolo Sensazioni, allestita nei locali del Comune, che espone pitture sulla pietra lavica ceramicata del maestro Barbaro Messina. Ospite quest’ultimo, insieme alla scrittrice Maria Attanasio e al presidente della Fondazione Fiumara d’Arte Antonio Presti, dell’interessante incontro “Poesia e giallo” dialogo su letteratura, arte e bellezza, che ha registrato anche questa volta un folto pubblico.

Alla presenza degli assessori alla Cultura,  Stefania Laudani, coordinatrice della rassegna, e allo Sviluppo economico, Stefano Ragno, nonché del sindaco Nino Borzì, che ha ringraziato l’associazione artigiani di Nicolosi presieduta da Tino Rapicavoli, sottolineando la sinergia delle due iniziative. Fulcro degli interventi moderati da Fallica, il libro edito da Sellerio Il condominio di Via della Notte, ultima fatica della calatina, Maria Attanasio, poetessa in primis, che ha spesso ambientato le sue narrazioni a Caltagirone oltre che sull’argilla e la lava di Sicilia. La singolare attualità della tematica, evidenziata da Fallica, vede un ex racconto che sfocia in un libro di epoca postmoderna improntata alla  vigilanza tecnologica dei social network. In esso l’autrice si definisce giallista di striscio, nel partire dalla realtà verso la deriva di una dimensione sociale apocalittica, secondo una visione distopica: che è agli antipodi dell’utopia, dove si prospetta un mondo altro, sovrapposto al mondo reale.

Nella fantomatica città di Nordìa, il migliore dei mondi possibili sul fronte dell’avanguardia, c’è una coppia che vive su sponde opposte l’immersione tecnologica, accentuata da minuscoli droni: l’uomo cerca insofferente spiragli di libertà, mentre la donna si adagia quasi in uno stato allucinatorio fino a reagire più tardi in nuova casa dove si “armerà” della scrittura per riscattare la libertà della propria vita, finalmente senza controllo. La Attanasio ha posto l’accento sull’emarginazione odierna dell’uomo, risorsa da rottamare in un sistema dove la democrazia è a rischio e la storia non progredisce, anzi ha cancellato due secoli di lotta di classe in una condizione umana che ci vede spettatori passivi e consumatori attivi.

Cancellando la memoria, punto focale cruciale del libro, e un concetto altro di mondo, con la sostanza immaginaria che nel libro anestetizza moralmente tutti gli abitanti della città. La dimensione dell’altro non è solo quella dell’extracomunitario o del vicino di casa-puntualizza l’autrice – ma  una comunità in cui irrompe un altro nuovo, o potenzialmente noi stessi se ci guardiamo allo specchio. A sopperire alla mancanza di libertà soffocata da una ipertecnologia, dove ciascuno è sorvegliante di sé stesso, interviene l’utopia culturale che può trasformare la realtà. A tal proposito la scrittrice definisce Antonio Presti la dimostrazione vivente di quanto la libertà sia possibile in ogni spazio, da lui chiamato “il luogo della possibilità”, tra espressione letteraria, di fantasia o intellettualismo. La sua è un’operazione culturale che incentiva la conoscenza quale più grande potenza e strategia del futuro, a dispetto della strategia scientifica che vorrebbe annientare i luoghi del conoscere, considerando il donare bellezza un atto eversivo. E proprio il restituire bellezza all’universo, per ritrovare la spiritualità, e alla terra di Sicilia, è la finalità del progetto di Fiumara d’Arte, in una società che negli ultimi trent’anni si è lasciata asservita alla cultura del materialismo e del consumismo,  annullando l’etica umana. Ecco dunque il progetto di ridare identità al territorio di Librino col progetto Terzocchio-Meridiani di Luce, o L’Offerta della parola– poeti in treno con le voci più autorevoli della poesia italiana sui treni della Sicilia, imbattendosi nei viaggiatori stressati; o il progetto Io sono acqua per chiedere il riconoscimento del diritto dell’acqua, divenuta oggetto di consumismo. Presti sottolinea i pericoli della rete, che col predominio dei social network, svuota i giovani delle loro emozioni, dell’anima e dell’utopia di un sogno. Bisogna restituire bellezza anche alla sacralità del fuoco dell’Etna, sulle cui  risorse laviche si è soffermato  Barbaro Messina, che in veste inedita di critico letterario ha puntato l’attenzione sul linguaggio icastico della Attanasio nelle sue narrazioni, quando descrive “fiumara di pietre” la distesa lavica che dall’altura di Nesima scende fino al Castello Ursino e all’azzurro del mare, in una poesia intrisa di terra e di argilla,  nella simbiosi tra  l’artista e il luogo che si fa parola, come in Sciascia e Bufalino, sottolinea l’autrice. O quando l’espressione fimmina d’intra e masculu di fora  ci  fa capire le  storie di resistenza di una donna determinata, contro il conformismo sociale.

 

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