Si è tenuto il 28 Aprile presso la sala Harpago, di via Vittorio Emanuele, lo spettacolo scritto da Plinio Milazzo “Sciabachè”.
Peccato che la data per la rappresentazione, a Catania, del nuovo spettacolo scritto da Plinio Milazzo: Sciabachè, fosse solo una. Il 28 Aprile, infatti, alla sala Harpago, di via Vittorio Emanuele, ad arrivare con le loro cerate gialle e il loro equipaggiamento da “clandestini improvvisati”, sono stati proprio Plinio Milazzo e Giampaolo Romania, protagonisti, in scena, di in un improbabile viaggio verso l’ignoto.
Sciabachè, parola di origine araba che dà il nome alla rete da pesca a strascico, è un spettacolo teatrale che, con leggerezza , fa riflettere sul dramma dell’immigrazione e non solo.
Un canotto con le dimensioni immaginate di uno yacht, un orsacchiotto che porta sfiga, un coniglietto termico con sorpresa , un mare che, purtroppo, non restituisce quel che prende, e due amici dalle vedute diametralmente opposte che, volenti o nolenti, si ritrovano ad affrontare le insidie del mare, solo perché hanno voglia di partire … chissà poi per dove, chissà poi perché …
Scontenti e delusi per un paese, che oramai va alla deriva, partono all’avventura in cerca del “ nuovo”, praticamente un viaggio della speranza fatto al contrario; fra una battuta e una partita di calcetto dovranno fare i conti con gl’imprevisti legati alla partenza.
Lo spettacolo custodisce dei colpi di scena che si riveleranno indispensabili per il messaggio che il testo vuol lanciare, essi ci costringono a guardare dentro ai nostri pregiudizi e ai nostri clichè, in particolar modo quando c’imbattiamo in parole come, straniero, accoglienza e ospitalità.
Il percorso introspettivo che , in qualche maniera ci invita a compiere, alla fine porta a pensare che in fondo, siamo sempre a Sud di qualcuno e noi che siamo “ terroni” , se non abbiamo la memoria corta, dovremmo saperlo bene!