Pittart. Il Simbolismo Magico nell’anima di Anna Maria Guarnieri

L’artista fiorentina Anna Maria Guarnieri, fondatrice di Pittart, nella descrizione del critico Melinda Miceli. Figurazioni surrealistiche attraverso i Tempi della nostra Civiltà.
Miceli

ANNA MARIA GUARNIERI FONDATRICE DI PITTART – SOSPESA TRA IL SIMBOLISMO MAGICO E I MISTERI DELL’ANIMA – A CURA DEL CRITICO MELINDA MICELI

L’universo artistico di Anna Maria Guarnieri, magistralmente compiaciuto, movendo da un’ispirazione ricca di contenuti letterari che affondano le radici nella cultura esoterica e nelle teorie ermetiche di Dante, è orientato alla fruizione di un pubblico colto. La pittrice dal perimetro estetico del simbolismo magico compie una parabola evolutiva, che scardina i limiti ingannevoli fra realtà ed apparenza, percorrendo un vero e proprio viaggio iniziatico nella storia, esplorando e indagando ideali, enigmi, silenzi, templi, icone, per dare voce alla dimensione profonda e ideale dell’essere alla ricerca di un punto di unione con la realtà sensoriale. PalioSignaAnnaOk700s
Le sue figurazioni ornate da una disciplinata ricerca formale dei dettagli sono tratte da repertori compositi come la storia antica, la mitologia, la religione, ma anche da simbologie orientali ed alchemiche.
La lezione dei Surrealisti appare sublimata, l’emozionale nigredo supera il magma oscuro dell’inconscio, dove adeguatamente celati in un linguaggio ricco di richiami e allusioni criptiche, si fa strada un’arte suggestiva, evocativa, allusiva, che filtra tutti i simboli della nostra civiltà in un cerchio di citazioni che va dagli Incas agli Egizi, ai Romani, ai Babilonesi, al Dio Sole, alla letteratura ermetica di Dante.
L’artista esterna le sue tematiche in un linguaggio dominato dal sogno, dal soprannaturale e in questo caleidoscopio intellettuale, aspetti sottaciuti del Dolce Stilnovo come la donna angelo diventano lo specchio della perfezione celeste, filtro tra apparenza e sostanza, all’interno di un’indagine pittorica volta a scavare nel proprio destino e nei misteri della vita. babylon-anna-maria-guarnieriMMIn una dimensione “rediviva” libera di immaginare il supporto pittorico, di procedere guidata dall’istinto, concepisce opere-simboli dell’Anima penetrando e ritraendo il segreto incantesimo, aprendosi alle visioni e ai legami con cui la natura affiora nell’implicito caso e contesto percettivo, giungendo catarticamente alla trasfigurazione di un risultato che esterna l’interpretazione divina del Creato.         (a dx. il critico Melina Miceli)
Scavando negli abissi dell’introspezione umana attraverso la sua dimensione esistenziale del tempo e il suo spazio inconscio, invoca nel suo Universo Segnico, l’essenza dell’essere e alti valori nascosti tra maglie di un simbolismo onirico e poetico dove i misteri dell’anima si mostrano ai nostri occhi ora celati, ora disvelati. alle avvenenti armonie naturalistiche. La misura e la natura del tempo, mistero sfuggente, transita nella sua mistica poetica da ente universale a portale multidimensionale dove coesistono tempi paralleli nello spazio legati dal movimento e dove tempo e spazio sono collegati in un moto verso lo spazio celeste che influenza lo scorrere del tempo.
Le porte raffigurate nelle pittosculture che appaiono enigmaticamente chiuse, sono invero per Anna Maria Guarnieri portali astrali che attraverso i simboli e i colori si affacciano sulla dimensione metafisica per lasciare emergere l’ideale divino di pace e sincretismo tra le civiltà e dei sentimenti umani rielaborati tra storia e leggenda.
albaTramonto780La creatività unita alla sua sensibilità giocano un ruolo fondamentale nella realizzazione di opere che faranno scuola sul piano stilistico dove l’impostazione dimensionale, la sapienza del segno e della disposizione delle cromie, restituisce un’ottima resa delle immagini con dovizia di mezzi artistici. Lo stile di cui si veste questo colto teatro dell’anima è caratterizzato dall’alternanza di tonalità ombrose e luminose condensate di carismatico mistero in un raffinato decorativismo, che sconfina spesso nell’allegoria.
Operando nella direzione del sentire e dell’essere in una dimensione ideale rileggiamo il perfezionismo di opere magnifiche come “Amor che move il Sol e l’altre stelle”, paesaggi incantevoli, scorci mirabili, strutturati da pennellate fluide e colori ultraterreni, metafore anch’essi di trasparenza e enigmi sottesi in un profondo anelito di bellezza e di armonia celestiale.

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