Il personaggio rossazzurro: i tifosi, la luce in fondo al tunnel

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica: questa volta parliamo dei tifosi rossazzurri che, nonostante tutto, possono diventare la vera cura al brutto momento della squadra

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Non c’è amore più vero, puro e sincero di quello di un tifoso per la propria squadra. Una volta che scocca la scintilla e scatta quel famoso colpo di fulmine, si è inevitabilmente legati a quei colori e a quella maglia praticamente per tutta la vita. D’accordo, ci potrà pure essere un calciatore preferito o indimenticabile ma il vero amore è quello per i colori che prescindono da singoli atleti, categorie, momenti felici e momenti brutti. Perché il tifoso c’è sempre, gioisce e soffre come se fosse lui in campo e facendo della propria squadra non solo un momento di svago o intrattenimento ma una parte fondamentale della propria vita.

Lo sanno bene anche i tifosi del Catania che, nel giro di pochissimi anni, hanno visto la compagine rossazzurra passare dall’Olimpo della Serie A all’Ade della Lega Pro, colpita anche da penalizzazioni e terremoti vari. Quest’anno, nonostante il pesante -7 iniziale, le aspettative e le speranze erano alte complici anche il ritorno di Pietro Lo Monaco e tanti nomi importanti in rosa. Oggi però le cose non stanno andando (e ormai non sono andate) come si auguravano i tifosi: il Catania ha cambiato tre tecnici e nessuno (a parte il primo Rigoli) sembra aver trovato la ricetta vincente per una squadra che è afflitta da un male che forse non conosce e non si spiega manco lei. Dopo tre sconfitte consecutive (quattro con quella contro il Foggia) i gruppi organizzati della Curva Nord hanno deciso domenica scorsa di disertare la partita e di assistere alla gara di un’altra importante società etnea, l’Amatori Catania di Rugby. Un segnale importante, di protesta ma anche d’amore per chi non ci sta a vedere così ferita la squadra che ama.

Il riscatto dei rossazzurri può passare anche e soprattutto dai tifosi. Il ‘Massimino‘ è storicamente sempre stato una fortezza per la formazione etnea proprio per l’incredibile spinta, probabilmente tra le più forti in Italia, data da una tifoseria sempre calda e appassionata. Il malumore è una conseguenza di scelte, decisioni e prestazioni non gradite, ma è anche quello un sintomo d’amore. La delusione per un amore che non va come vorresti, per dare sì incondizionatamente ma non vedere nulla in cambio. Però la delusione passa, ciò che rimane è l’affetto. E oggi più che mai il Catania ha bisogno dell’affetto e dell’amore dei suoi tifosi, l’anima e la costante di questi colori.

La prossima gara sarà in trasferta (Catanzaro), poi si tornerà al ‘Massimino’. Bisognerà capire come la tifoseria deciderà di comportarsi. E’ evidente a tutti però che il Catania non vive un buon momento e solo la mano sicura, amorevole e forte dei suoi tifosi può riuscire a farlo rialzare da quel baratro in cui è caduto.

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