Il personaggio Rossazzurro: Ivano Baldanzeddu, l’Ironman del Catania

Secondo appuntamento con la nostra rubrica dedicata ai ‘Personaggi Rossazzurri’: oggi vi parliamo di Ivano Baldanzeddu, il sardo che corre sulla fascia rossazzurra.

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La fascia ha un nuovo padrone. Oltre a Marchese e Tavares a Catania è arrivato anche un esterno, portato in Sicilia dai vertici rossazzurri al termine di un’operazione rimasta per buona parte del tempo in segreto e conclusasi con successo. Stiamo parlando ovviamente di Ivano Baldanzeddu. L’acquisto del calciatore sardo rappresenta non solo un cambio di rotta rispetto alle facce che i tifosi rossazzurri erano abituati a vedere sulle corsie laterali (segue infatti la partenza di Nava) ma anche un possibile cambio di rotta, visto che la grande duttilità del giocatore permetterà a Rigoli di valutare diverse opzioni, compresa una possibile difesa a 3, per un eventuale cambio di modulo.

Diversi ruoli, diverse maglie. La storia di Ivano Balzanzeddu comincia nelle giovanili del Calangianus, squadra in cui lo nota l’Empoli che decide di acquistarlo per il proprio settore giovanile. Prestito alla Massese in C1 e poi ritorno al club toscano nel 2006/2007 con cui scende due volte in campo in serie A. Da allora bagaglio chiuso e anima da viaggiatore: Avellino, Ancona, Foligno, Lucchese, Juve Stabia, Verona, Spezia, Entella, Latina e Venezia le sue squadre prima di sbarcare in Sicilia.

Una buona carriera segnata, inevitabilmente, da un fatto terribile: 13 settembre 2014, terza giornata di B, Valerio Di Cesare e Ivano Baldanzeddu si scontrano, il sardo resta a terra, la prognosi è terribile, lesione multigamentosa (crociato anteriore e posteriore e collaterale interno) del ginocchio destro). Dodici mesi di stop, questi i tempi di recupero per un infortunio del genere, un trauma per un calciatore costretto a vedere i campi da lontano per tutto quel tempo. Ivano però si riprende: dopo 8 mesi è già in campo con la Primavera della formazione ligure, non arriva però a riprendersi il posto tra i grandi che nel frattempo escono sconfitti dalla lotta alla retrocessione. Curiosità: il difensore sardo su quel “maledetto” ginocchio si è poi tatuato una pipa con le iniziali del chirurgo (prof Mariani) e dei terapisti che l’hanno seguito lungo tutto il corso della sua ripresa.

Comincia da allora un nuovo capitolo della storia del calciatore. 13 presenze a Latina, 9 a Venezia prima del prestito qualche settimana fa al Catania. I rossazzurri credono nella seconda vita di Ivano Baldanzeddu come calciatore, e lui, del resto, crede alla seconda vita del Catania come ‘big’ alla ricerca di gloria. Insieme, uniti, si possono senza dubbio fare grandi cose.

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