PERSI 8.400 LAVORATORI NEL SETTORE AWP E VLT: L’EFFETTO LONG COVID NELLA SFERA LAVORATIVA

Il mondo del lavoro è stato duramente colpito dalla pandemia e dai lockdown e il comparto del gioco pubblico non ne è uscito indenne. E i numeri potrebbero essere molto più alti di quelli finora stimati.

Nonostante il recente picco dei nuovi casi di Covid, il lockdown è oramai un ricordo lontano: lo spettro della pandemia è sempre presente, ma l’abolizione di pressoché tutte le misure restrittive ci ha restituito libertà, facendoci abbandonare panificazione e canti sui balconi.

Gli strascichi del lockdown – o meglio, dei lockdown – e delle severe restrizioni applicate si fanno però ancora sentire, soprattutto nel mondo del lavoro: fra gli esercizi più colpiti ci sono quelli connessi al gioco pubblico, col loro record di giorni di chiusura sia nel 2020 (166 giorni) sia nel 2021 (da 151 a 178 giorni, in base alla colorazione delle regioni).

Il riflesso negativo di questi dati, analizzati nel dettaglio dal blog specializzato di Casino Sicuro, è un rovinoso calo dei lavoratori del comparto di gioco legale: dal 2018 al 2021 c’è stata una diminuzione del 15%, corrispondente a 8.400 occupati nell’ambito degli apparecchi di gioco AWP e VLT.

E bisogna considerare che questo numero non include i lavoratori dei concessionari di gioco, oltre al fatto che potrebbe essere mitigato dall’azione degli ammortizzatori sociali previsti dal Governo a salvaguardia dei posti di lavoro. Ci sono però altri aspetti da considerare, per cui i numeri potrebbero essere ancora più preoccupanti: la filiera del gioco pubblico è molto articolata e la sua composizione variegata, quindi molti attori e imprese non sono facili da identificare in modo univoco e possono sfuggire anche alle analisi più precise.

Il pericoloso crollo della rete fisica è stato riconosciuto anche da alcuni dei più noti concessionari di gioco legale. Lo stesso AD di Snaitech Fabio Schiavolin alla presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2021 ha reso noto come i conti siano quadrati solo grazie agli introiti del comparto online.

Per averne conferma, basta guardare i dati: sulla rete fisica, nel 2021 si è verificato un calo, rispetto al 2015, del 38% per le AWP, mentre per le slot machine del 39%. Di contro, l’online è balzato in avanti del 45% nel 2020 e del 66% nel 2021. Ma, nonostante l’ottima performance dell’online e il gettito erariale da esso prodotto, con un primato di 887 milioni nel 2021, le casse statali hanno visto un ammanco complessivo di 4,1 miliardi, pari al 36% nel 2020. Contrazione dovuta per oltre l’85% alla perdita di gettito generato dagli apparecchi con vincita in denaro, che sono peraltro soggetti a una tassazione particolarmente consistente.

La perdita è, in realtà, su diversi fronti e per arginarla o compensarla si dovranno mettere in atto piani ben strutturati e rivolti alle varie facce del comparto, tanto da parte delle imprese quanto del governo. Nel settore si sta pensando a un futuro multicanale, che associ il più classico gioco nei punti fisici a quello online, che sembra essere la frontiera del futuro: nella speranza che questa soluzione possa garantire il recupero dei posti di lavoro persi e portare a un equilibrio all’interno di un comparto altamente tormentato.

 

 

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