“Perché studiare?: risultati di un sondaggio” il libro di Giuseppe Fede

Un libro che per l’autore doveva rimanere nel cassetto e che invece potrebbe rivelarsi uno strumento utile per insegnanti, studenti  e per la scuola in genere 

Copertina del libro

Questo libro di fatto è il risultato di un sondaggio che nasce per dare un contributo valido a meglio comprendere i problemi dei ragazzi nello studio, nell’apprendimento, cercando di consigliarli dal punto di vista educatoriale, rappresentando così uno strumento che può in qualche modo essere utile anche agli insegnanti. Un sondaggio in cui gli allievi erano liberi di parteciparvi oppure no. Uno dei problemi attuali è che Il pensiero che la scuola non possa servire a niente e che sia una perdita di tempo si sta diffondendo sempre di più tra i giovani. Ma proprio per questo, per insegnare ai ragazzi il modo giusto e corretto d’apprendere è importante il ruolo degli educatori per insegnare agli allievi anche ad essere curiosi e cominciare a cercare da soli le loro risposte.

Istituto San Giovanni Bosco
Istituto San Giovanni Bosco

Perché dovremmo studiare? Una delle risposte può essere perché la cultura è una ricchezza. Pensiamo a come avrebbero potuto fare tutti i grandi inventori a scoprire nuove cose se non avessero avuto la curiosità, il desiderio di imparare, di studiare.

“Perché studiare?: risultati di un sondaggio” è il titolo del libro del prof. Giuseppe Fede che così scrive “…Scritto per incentivare i ragazzi che danno poca importanza allo studio per mancanza di tempo …o per poca o niente passione, per poca volontà di migliorarsi, per le molte distrazioni o per una sorta di rassegnazione: “tanto studiare a cosa serve?” oppure “ma che studio a fare se poi il lavoro non si trova…”. 

Il libro contiene anche immagini realizzate dall’autore e rappresentano l’ambiente scolastico tranne una che raffigura “l’uomo sondato nella mente e nel cuore”.

Lo studio richiede molta attenzione ed è per questo che molti studenti oggi preferiscono  avvicinarsi di più alla tecnologia tipo cellulari, tablet, computer capaci di dare risposte in pochi secondi, ma è solo studiando che i ragazzi arrivano a comprendere meglio la realtà facendo lievitare così anche una progressiva crescita individuale. Il prof. Giuseppe Fede, “…insegnante da circa 30 anni (23 di supplenze!) che è stato in tutti i Licei Scientifici Statali e Magistrali di Messina e Provincia…” così all’inizio del suo libro: “Dedicato a tutti coloro che amano studiare per migliorarsi e migliorare” e questi alcuni passi della sua opera: “…Il sondaggio effettuato era un lavoro che doveva rimanere nel mio cassetto. Ma dopo aver fatto vedere i risultati a dei colleghi e vedendo che hanno apprezzato il lavoro svolto, e dopo che un collega mi disse “perché non lo pubblichi”, allora ci pensai su, e dopo averlo ampliato, …ecco che ce l’avete sotto gli occhi…”.

“…A riguardo di tutto ciò ho realizzato un questionario-sondaggio. Ed è stato realizzato in tre scuole, e non perché ho scelto quelle scuole, ma semplicemente perché mi trovavo lì in quegli anni tranne in una le cui schede sono state somministrate da una amica-collega…”.

“…dopo i rilevamenti si creano le statistiche e, anche attraverso queste, certe cose potrebbero o dovrebbero cambiare in meglio, a favore della società, a favore della salute, dell’ambiente, di tutti…”.

Liceo scientifico Archimede
Liceo Scientifico Archimede

Ai ragazzi suggerisce“…Conoscere è importante. Per conoscere bisogna studiare… posso dire di approcciarsi con curiosità… cercare di capire di cosa si tratta o come funziona. Ecco che la curiosità ti incita a conoscere altri aspetti, a studiare per arricchirti, e prima di tutto si studia per se stessi…ascoltate gli educatori… “…Se non ci fosse stato lo studio penso che staremmo ancora seduti tutti a terra…tutto ciò che ci circonda creato dall’uomo è nato da un disegno, da un progetto…”.

“…I punti forti dell’uomo sono la volontà, l’immaginazione, la passione, e sono queste energie che, positivamente indirizzate, spronano l’uomo nell’arte del fare (e va da se che il buon fare si ottiene con lo studio) per produrre buoni frutti per tutti…”.

“…Ma il progresso non è solamente quello di avere l’acqua in casa, andare in auto, in treni veloci, su un altro pianeta. Credo che l’evoluzione umana non si veda solamente nella sua tecnologia, inquinante per giunta, ma soprattutto nel suo sviluppo morale…”.

Abbiamo chiesto al prof. Fede:

Che valore dà allo studio e alla scuola nella società di oggi? “Un valore molto importante poiché dagli inizi, dalle origini dell’uomo,  ci ha dato la possibilità di uscire da un’ignoranza primordiale e congenita”.

Quali aspetti nell’ambito scolastico potrebbero essere migliorati?

“Credo che la scuola oggi anche in funzione dello studio, specialmente per casi problematici, debba interagire ancora di più con le famiglie”.

Quali altri aspetti vorrebbe evidenziare?

“Per quanto riguarda il rapporto insegnante-alunno bisognerebbe fare un passo indietro, nel senso di autorevolezza ma anche della comprensione… Per quanto riguarda le strutture, gli edifici scolastici sappiamo che andrebbero migliorati e anche in certe scuole nuove vi è carenza di aule adeguate; in alcune nuove scuole, costruite in periferia, mancano, ad esempio, i marciapiedi che conducono ad esse”.

Liceo scientifico Galilei
Liceo Scientifico Galilei

Seneca nel De tranquillitate animi” scrisse: ”Se saprai richiamarti agli studi, fuggirai ogni forma di fastidio della vita e non desidererai che venga la notte per noia della luce, non sarai di peso a te stesso né di troppo per gli altri; attrarrai molti nella tua amicizia e i migliori verranno da te”.

Lo studio, nella sua forma più tradizionale, ci dona fortunatamente una visione della realtà che non è quella che spesso appare utilizzando altre fonti, altri canali, perché ci insegna a guardare in profondità e questo spesso con la tecnologia, usata in un modo sbagliato e in modo fugace, non rende la stesso risultato.

E cosi l’autore conclude nel suo libro: “…Sono lo studio, la conoscenza, la consapevolezza, uniti all’intelligenza e all’onestà che rendono l’uomo veramente libero, lasciando libero anche l’altro. Bisogna “conoscienziarsi”, conoscere con coscienza, e agire in tal senso per il bene proprio, di tutti e di tutto…”.

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