Palermo, al Teatro Agricantus la satira divertente ed impietosa di Marco Falaguasta

L’attore romano, volto noto della fiction tv, è il protagonista di “Neanche il tempo di piacersi”, spettacolo sul rinnovato divario generazionale, in scena nel teatro di via XX Settembre da giovedì 21 a domenica 24 aprile. A grande richiesta dal 28 aprile nel teatro diretto da Vito Meccio torna a replicare “Manuale di sopravvivenza” con Sergio Vespertino.

In Neanche il tempo di piacersi, in scena al Teatro Agricantus di Palermo da giovedì 21 a domenica 24 aprile, Marco Falaguasta – volto noto della fiction televisiva e direttore artistico del Teatro Testaccio di Roma – si cimenta con le modalità dello storytelling in una satira divertente ed impietosa sulla nostra società, sui nostri costumi e dei rinnovati linguaggi, dai quali gli “adulti” siamo sempre più spesso tagliati fuori. Scritto dallo stesso Falaguasta con Alessandro Mancini e Tiziana Foschi, che firma anche la regia, “Neanche il tempo di piacersi” è racconto divertente e arguto che diventa cronaca dei nostri tempi, nel quale ognuno può riconoscersi.
«Tutto è nato dalla mia esperienza di genitore — racconta l’attore —. Pur vivendo e lavorando su parole e relazioni, mi sono scoperto jurassico e anacronostico nella relazione con i miei figli e il loro mondo. E sempre più spesso, invece di provare a comprendere i loro codici, mi scopro a giudicare i ragazzi e ad attribuire a loro la colpa delle nostre difficoltà d’interazione. Noi che siamo stati ragazzi spensierati e felici negli anni ’80, gli anni del boom economico del quale respiravamo l’ottimismo e la positività, siamo diventati genitori in questi tempi pieni di incertezze, instabilità ma anche di progresso e connettività».Cosa ci portiamo dietro di quegli anni, quanto è rimasto di quello sguardo positivo con il quale aspettavamo il futuro? Come le nuove tecnologie e procedure che i millennials utilizzano con disinvoltura, si sono inserite e hanno condizionato le abitudini e il modo di vivere la quotidianità? Quante volte ci siamo scoperti a pensare che eravamo meglio noi, con le telefonate dal fisso o dalla cabina telefonica, le feste il sabato pomeriggio a casa con i genitori che controllavano? “Noi” che per comprare parlavamo con il commesso e non con il corriere. Però, magari, un secondo dopo, ci scopriamo a usare le app per noleggiare la macchinetta del car sharing.
“Noi” che, tutto sommato, siamo un po’ permalosi quando ci sentiamo dire dai ragazzi che non siamo abbastanza “social” perché pubblichiamo male, troppo, troppo poco, con hashtag sbagliati. Noi che cominciamo a diventare sbagliati. 
«È complicato ammettere che le nostre abitudini, soprattutto di pensiero, stanno diventando vecchie – conclude Falaguasta. È complicato accettare che dobbiamo essere noi ad avanzare verso loro e non pretendere che siano loro a tornare indietro verso noi. Noi, i ragazzi degli anni ‘80, con quel sorriso sempre stampato sul viso… non ci saremmo dovuti cadere! E invece eccoci qui a commentare, a lamentarci, a fare pensieri da cinquantenni. Proprio noi …siamo diventati cinquantenni? Eppure i conti tornano tutto tornano, e allora tanto vale riderci su, così, forse, si rimane un po’ più giovani».

Alla luce delle numerose richieste pervenute il Teatro Agricantus è lieto di annunciare le repliche straordinarie dello spettacolo “Manuale di Sopravvivenza” con Sergio Vespertino che tornerà in scena dal 28 aprile al 15 maggio (da giovedì a domenica, prenotazioni al nr 091309636)

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