PALCO OFF presenta MISURA PER MISURA

Al Teatro del Canovaccio di Catania (via Gulli,12), PALCOFF presenta MISURA PER MISURA adattamento e regia di Nicola Alberto Orofino

Con Francesco Bernava, Daniele Bruno, Stefania Di Pietro, Carmen Panarello, Giovanni Santangelo, Alice Sgroi e Riccardo Vinciguerra. 

assistente alla regia Gabriella Caltabiano

foto di scena Gianluigi Primaverile 

8, 9, 10, 15, 16, 17 OTTOBRE 2015 – ore 21

domenica 11 e 18 OTTOBRE 2015 – ore 17:30

la compagnia ringrazia Federica BuscemiEgle Doria Vincenzo La Mendola per la partecipazione e la collaborazione.

PRODUZIONE DELLA COMPAGNIA

 

SENZA MISURA

note di regia di Nicola Alberto Orofino 

Isabella è una novizia al suo primo giorno di scuola. Desidera iniziare la nuova vita da religiosa nel migliore dei modi possibili, concretizzare ciò in cui crede, realizzare i propri ideali (religiosi).
La sua determinazione è senza misura…

Anche Angelo è al suo primo giorno di scuola. È un prete che è stato appena eletto governatore vicario, da Vincenzo (duca di Vienna). Anche lui ha un solo desiderio, fortissimo: vivere la sua nuova vita (politica) nel modo più integerrimo, che per lui significa garantire il rispetto scrupoloso delle leggi vigenti.

Il suo rigore è senza misura…

Vincenzo governa la città di Vienna. Ha tutto quello che si può desiderare. Ha potere che esercita assieme ad una prostituta ed un uomo stravagante, (scagnozzi e cortigiani del suo sfrenato stile di vita). Il suo è un governo del godimento e del divertimento quasi blasfemo e sguaiato. Il suo fabbisogno di piacere è senza limiti. Non si accontenta mai. Al raggiungimento di un capriccio se ne sostituisce sempre un altro più estremo.

La sua sete di appagamento è sconfinata, è senza misura…

IN MISURA PER MISURA… MANCA LA MISURA…

Questi personaggi sembrano dirci che…
Vivere può avere senso solo nella misura in cui l’esistenza diventa la possibilità concreta di realizzare gli ideali (o piaceri) che ci appartengono in totale libertà e autonomia.
Vivere ha un bel senso solo quando si ha un appagante o un alto obiettivo da raggiungere.
Per concretizzare i propri ideali (o piaceri) serve vivere al massimo.
Vivere non cedendo a compromessi.
Vivere seguendo il proprio corpo, la propria sensibilità, il proprio pensiero.

Vivere senza misura…

È un cammino fatto di incontri appaganti e di scontri che formano. È una strada piena di ostacoli e battute di arresto.

I compromessi ci piegano, i fallimenti generano dolore.

E in questa storia tutti i personaggi falliscono i propri obiettivi. Nessun ideale (o appagante piacere) può essere concretizzato.

Isabella fallisce perché costretta a vivere il conflitto tra il suo ideale (religioso) di vita e la condanna a morte di un fratello che può salvare solo cedendo la propria verginità.

Angelo fallisce perché costretto a vivere il conflitto tra il suo rigore e le sue pulsioni sessuali.

Vincenzo fallisce per la sua incapacità di trovare appagamento.

Questa storia colpisce per la stupefacente quantità di dolore che genera. Dolore.
Non so trovare un altro sinonimo.
Non è solitudine, non è una semplice sensazione di vuoto attorno.

I fallimenti sono dolorosi e basta.
E il dolore generato da un fallimento di una vita vissuta coraggiosamente senza misura è insopportabile. 

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