Oriana Fallaci: pioniera senza corpo d’armata

Oriana Fallaci nasce a Firenze il 29 giugno 1929, era un’attivista italiana, una giornalista e una scrittrice, ha aperto la strada a tante giornaliste come inviata di guerra e reporter d’inchiesta

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Oriana Fallaci nasce a Firenze il 29 giugno 1929, era un’attivista italiana, una giornalista e una scrittrice, ha aperto la strada a tante giornaliste come inviata di guerra e reporter d’inchiesta. Di lei si dice che era una donna combattente e coraggiosa. Tutti noi abbiamo conosciuto una Fallaci che raccontava la moda di Palazzo Pitti e dei divi americani. Un giornalismo commerciale da pagine patinate. Successivamente si scopre inviata per conto di un giornale americano per intervistare generali, capi di Stato, combattenti e politici di lungo corso.

Si era creta un personaggio discutibile, dalla teatralità eclissata e talvolta scoperta, dai lunghissimi periodi di isolamento trascorsi con superbia e avidità, sia in Italia sia negli Stati Uniti. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 alle torri gemelli, la sua presa di posizione contro l’Islam fece torcere il naso a chi preferiva non intendere le sue ragioni.

“Continua la fandonia dell’Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi lontani. Be’, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce l’abbiamo in casa. Ed è un nemico che a colpo d’occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all’occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l’automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco. È un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con intensità. Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l’alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. ”. Con i suoi dodici libri ha venduto circa venti milioni di copie in tutto il mondo. Tra i libri più conosciuti, forse tra le casalinghe, va ricordato “Lettera a un bambino mai nato”, scritto nel 1975, commovente e struggente monologo con cui la scrittrice sola ed indipendente, riflette sulla maternità ponendosi spinosi interrogativi. La protagonista del racconto, quasi autobiografico, si rende conto di aspettare un bambino da lei non voluto. Incapace di affrontare la gravidanza o mettere fine a quell’evento che l’ha colpita come un fucile sul petto. Oriana Fallaci muore nella città in cui viveva, dopo tanti anni passati all’estero per lavoro,  il 15 settembre 2006. Sulla sua tomba compare la parola” Scrittore”. 

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