Orazio Arancio: “Rugby sport molto amato, lavoreremo per far crescere il movimento”

L’intervista esclusiva al rieletto presidente del Comitato Regionale Fir.

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Attivare un tavolo di lavoro per permettere al rugby siciliano di rimettersi finalmente in moto. Questo l’obiettivo di Orazio Aracio, il rieletto presidente del Comitato Regionale della Fir, per il prossimo quadriennio.

Dalle giovanili al problema delle strutture, passando per una panoramica generale del movimento sportivo isolano, l’ex icona dell’Amatori Catania ha risposto in esclusiva alle domande della redazione sportiva di Globus Magazine.

“Sono molto contento per la mia nuova elezione – ha ammesso Arancio – C’è tanto da fare e siamo pronti a dare il 100% di noi stessi per raggiungere l’obiettivo. Qui in Sicilia, e sono contento di dirlo, il rugby è uno sport molto amato. In tanti seguono le gesta della Nazionale, i ragazzi si cimentano nelle giovanili, ma la verità è che a causa della crisi per le nostre società non è possibile offrire un servizio ad hoc. 

Con grande rammarico devo dire che le strutture sportive non permettono ai vari club di poter programmare in un certo modo, mancano i fondi e non è facile andare avanti in questa maniera. Ragion per cui, nei prossimi quattro anni, il nostro obiettivo è quello di costituire un tavolo di lavoro all’interno del quale partecipino i vertici dello sport e della Regione. Se ognuno di noi desse il proprio contributo sono certo che si potrebbe riuscire a fare qualcosa di importante. Attraverso fondi nazionali sarà presto possibile poter usufruire in Sicilia di 4 campi di rugby a Palermo, Caltanissetta, Catania e Messina. Stiamo cercando di agevolare il lavoro delle società, importantissimo puntare sui talenti siciliani, spesso e volentieri si punta sconsideratamente soltanto al risultato sportivo immediato…

Spero di cuore che molto presto, comunque, una delle nostre gloriose realtà possa tornare nel rugby che conta per dare lustro al nostro movimento. L’importante è che si inneschi una cultura del lavoro e della programmazione, e questo sarà possibile solo attraverso l’impegno di tutti noi…”

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