Dal 25 al 29 settembre tra bozzetti di studio, disegni, riflessioni, ed escursioni sull’Etna per ripensare l’arte contemporanea con gli artisti Brahim Achir, Mauro Molle, Tomoko Hatta Sakaoka insieme al professore Giulio D’Alessandri e alla curatrice Nilla Zaira D’Urso
Al via il II progetto d’arte nella residenza artistica Nake che fa parte del network internazionale AIR artinresidence piattaforma dedicata alle residenze d’artista.
“Nuovi appunti sull’arte Etna – Fuji” pensato dalla ideatrice della residenza Nake, Nilla Zaira D’Urso – vincitrice del Premio Etna Responsabile 2015, critico d’arte, imprenditrice e titolare della struttura – è patrocinato dalla importante Fondazione Italia Giappone per iniziare una riflessione interculturale sull’arte contemporanea a partire dalla forza dell’Etna in relazione con il vulcano Fuji.
Gli artisti partecipanti, l’italiano Mauro Molle e l’algerino Brahim Achir, per Nilla Zaira D’Urso “hanno un grande senso pittorico con caratteristiche poetiche, legate a uno stile evocativo con cui raccontano il reale ed entrambi sono bravissimi conoscitori del disegno”. Invece la pittrice giapponese Tomoko Hatta Sakaoka – sostiene Nilla Zaira D’Urso – “riporta nella pittura il senso della leggerezza e la poetica dell’assenza in chiave pittorica in maniera singolare”; mentre il Prof. Giulio Alessandri “è stato scelto per la sua altissima competenza ed esperienza nell’arte contemporanea in ambito sia accademico sia museale in Italia e all’Estero”.
La conoscenza sensoriale, tattica e uditiva con l’Etna – che ha molte caratteristiche organolettiche simili al Giappone – suggerirà agli artisti partecipanti una crescita personale e artistica sulla visione del mondo, in quanto organismo vivente, mutevole e plurisecolare, creando così un confronto aperto tra l’essenza della natura e le direzioni multiformi dell’arte contemporanea.
Tra momenti di studio e creazione in residenza, escursioni sull’Etna, la visita ai Castagni secolari di Sant’Alfio, si affronteranno discorsi sull’arte contemporanea per delineare altre prospettive artistiche, per accostarsi a ciò che rimane ai margini: l’umanità del sentire il mondo nel suo essere silente, lontano dai rumori di qualunque città, di qualunque bit informatico.
“Di questo margine, di questa cavità si farà e tesoro e testimonianza per far ascoltare agli artisti i suoni della Natura vulcanica, dalle quali può scaturire una diversa percezione artistica, organica e armonica per risvegliare un sentire sopito dai meccanismi della civilizzazione, dei quali l’arte deve tener conto per potersi distanziare e proseguire la sua ricerca nei territori della creazione.”(Nilla Zaira D’Urso).
NAKE RESIDENZA ARTISTICA
L’idea centrale della residenza artistica Nake – inaugurata a Ottobre 2014 con gli artisti Solveig Cogliani, Danilo Maestosi, Shuhei Matsuyama – è quella di creare un “rifugio” per l’anima e la ricerca personale di qualsiasi artista o studioso nella riscoperta e nell’ascolto della potentissima energia vulcanica.
Ad agosto 2015 ha già avuto un altro artista – uno dei più noti scultori italiani, Davide Dormino – ospite per un soggiorno di studio e scoperta dell’Etna per una totale immersione nei suoni della natura lavica e nel silenzio della campagna con lo sfondo del mare.
La campagna sicula attorno alla casa è caratterizzata dalla raffinatezza del karesansui, il giardino di pietra giapponese, pensato accuratamente per coniugare insieme la natura mediterranea e lavica con la composizione scenica dei giardini giapponesi che ricreano e valorizzano il fluire della vita nella natura tutta.
Il giardino giapponese rispecchia molti degli ideali di Nake, quali il rispetto e l’amore verso la natura e la sua armonia di pace, unendo simbolicamente due terre di origine vulcanica: la Sicilia e il Giappone.
Il logo stesso della residenza trae origine dall’ideogramma giapponese “albero” perché la casa sorge accanto a un luogo particolare dove nei secoli passati studiosi e artisti giungevano da ogni parte per studiare e contemplare la bellezza di un albero secolare: il Castagno dei Cento Cavalli.
L’idea del giardino giapponese di Nake trova origine dal ritrovamento di tre grandi massi, venuti fuori dai lavori di scavo effettuati per la realizzazione dell’intera struttura. Queste tre grandi pietre di origine vulcanica, oltre a rievocare la potenza dell’Etna, hanno sempre caratterizzato la casa con un fascino singolare che riporta all’essenza e alla forza della terra e della natura lavica.
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