Mostra foto-poetica “Come raggiungerti…”

 Il soggetto del vernissage accosta il linguaggio poetico di Giovanni Sollima (psichiatra poeta) all’immagine fotografica d’ispirazione naturalistica di Maria Pia Scollo 

Si è conclusa la mostra foto-poetica “Come raggiungerti…”, aperta al pubblico per una settimana presso la location della Libreria “Vicolo Stretto” nella pittoresca via Santa Filomena. La kermesse ha suscitato molta curiosità e interesse, e ha avuto come evento socio-culturale, il momento clou nel corso della cerimonia d’inaugurazione. Il soggetto della mostra accosta il linguaggio poetico di Giovanni Sollima (psichiatra poeta) all’immagine fotografica d’ispirazione naturalistica di Maria Pia Scollo. Gli autori, colleghi, tra l’altro, in un fronte di lavoro socio-sanitario particolarmente sensibile ed esposto quale l’ambito del disagio psichico e delle malattie mentali, hanno raggiunto un livello d’integrazione espressiva d’ordine percettivo ed estetico.

La serata del vernissage si è svolta, oltre che sul percorso di scoperta nell’iter di visione espositiva dei pannelli foto-poetici, anche sulla dinamica musicale dell’espressione del flauto, magistralmente suonato da Loredana Sollima, che ha accompagnato con l’interpretazione dei versi recitati da Sollima, un ideale viaggio senso-percettivo foto-poetico. La fotopoesia fa coincidere in un’unica opera, immagine fotografica e poesia, parallelamente create e specularmente ispirate, in un connubio unico e originale, scaturigine di forma e significati. Non meramente la poesia affiancata alla foto o viceversa, ma entrambe si compenetrano in un ricercato messaggio e in un’originale resa stilistica. La peculiare esposizione “Come raggiungerti…” prende il titolo da una delle opere in mostra e si pone come ideale ed esistenziale interrogativo estetico del trasferimento del messaggio. Si presuppone che altri progetti espositivi avranno altre opere guida come denominazione di evolutivi ulteriori eventi foto-poetici.

L’esperienza dei due autori è “in progress” e prevede altri momenti in mostra presso altri siti, sull’onda d’una ricerca espressiva e di un personale incontro con lo spettatore, fruitore attivo e target di dialogo nella percezione di poetica ed interpretazione di significato. Una kermesse che ha evidenziato un connubio di grande musicalità poetica e una speciale empatia con il flauto che ha riscosso plauso notevole da parte del pubblico, anche per quel suo intendere l’evento come esercizio di umanità appassionante e intellettuale insieme. Fil rouge: un pensiero filosofico ha illuminato la serata, trovando un legame profondo tra queste arti e la vita in un algoritmo di eccellenze e, come sottolinea Sollima, “è così che guardo al futuro: sapendo che ho tantissimo da imparare, ma che la mia mente è aperta”.

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