R.I.P. Bud Spencer, eroe degli spaghetti western

L’attore e nuotatore Carlo Pedersoli è morto ieri pomeriggio in un ospedale romano. 

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Il gigante barbuto e buono degli spaghetti western, uno dei volti più popolari e icona del cinema italiano degli anni ’70 e ‘80, Bud Spencer, all’anagrafe Carlo Pedersoli, è morto ieri pomeriggio in un ospedale romano. A dare la notizia all’ANSA, il figlio Giuseppe: “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto. Aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata ‘grazie’”.

Protagonista di una carriera variegata, il poliedrico napoletano Pedersoli ha da sempre incarnato ruoli eterogenei. Infatti, oltre ai film popolari e alle commedie, da parte dell’eclettico attore natìo di Borgo Santa Lucia anche un thriller come “Quattro mosche di velluto grigio” di Dario Argento, il cinema d’autore con Ermanno Olmi e perfino il dramma di denuncia di Carlo Lizzani.

L’attore aveva di recente rimproverato il cinema italiano di averlo allontanato dalla scena insieme al suo amico e collega di sempre, l’attore Terence Hill: “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – diceva con amarezza- nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival”.

continuavano a chiamarlo trinita'
continuavano a chiamarlo trinita’

L’attore era nato a Napoli il 31 ottobre 1929. Il padre, uomo d’affari bresciano, si trasferisce a Roma con tutta la famiglia nel 1940. Lasciati gli amici di scuola, tra cui Luciano de Crescenzo, Bud Spencer brilla nello studio e nel nuoto, arrivando all’università di chimica a soli diciassette anni. A guerra finita, però, Carlo deve abbandonare gli studi e anche Roma. Trasferitosi a Rio de Janeiro, il giovane farà svariati lavori, come l’operaio e il bibliotecario e una volta tornato a Roma, potrà riprendere gli studi- giurisprudenza- e la piscina dove eccelle sempre di più. Viene scritturato come comparsa in ‘Quo Vadis?‘ e in ‘Annibale‘ dove non incontra mai il giovane attore e partner lavorativo Mario Girotti, alias Terence Hill.

Ma la vera svolta per Pedersoli arriverà da Mario Monicelli che gli affiderà il primo vero ruolo e cioè quello del manesco Nando in ‘Un eroe dei nostri tempi‘ (1955), ruolo, questo, che Pedersoli ha incarnato in svariate pellicole. Insomma, un gigante dal cuore d’oro che mena sganassoni.

Poi sarà la volta del western ‘Dio perdona io no’ di Giuseppe Colizzi, 1967.

Di Pedersoli, la decisione di cambiare i nomi Pedersoli e Girotti sui manifesti per attrarre il pubblico: il primo diventerà Bud Spencer in omaggio alla birra Bud e al suo attore preferito, Spencer Tracy mentre ‘Terence Hill’ erano le iniziali del nome e cognome della madre Hildegard Thieme.

I due attori recitano in ‘Lo chiamavano Trinità‘ (E.B. Clucher, 1970).

Pedersoli è stato anche un atleta/nuotatore di livello. È stato il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero, oltre ad essere stato più volte campione italiano di stile libero e in staffetta.

Bud Spencer lascia la moglie Maria Amato, figlia del produttore Peppino Amato – che del marito ha detto commossa:- Mio marito era una persona per bene, non ho mai avuto donne rivali”- e tre figli, Diamy Spencer, Giuseppe Pedersoli, Christiana Pedersoli.
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dalla redazione romana
 

La nostra Nicoletta Costantino lo aveva intervistato nel 2002 durante l’evento promozionale di un film della sua produzione – organizzato dalla stessa Costantino – al Gilda di Roma, per la regia di Ruggero Deodato.

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