Mondiali Vail 2015: Azzurri senza sci idonei?

Non accadeva dal 1999: la squadra azzurra ai mondiali di sci alpino, terminati poche ore fa a Vail-Beaver Creek in Colorado, torna in Italia con zero medaglie.

 

Non solo nessuna vittoria, ma anche l’amarezza che nessuno degli sciatori del tricolore si sia avvicinato al podio, infatti, il posto più vicino alla vittoria è stato quello raggiunto dal valtellinese Roberto Nani che si è piazzato al VI° posto. 

Nonostante l’eccellente stagione di gennaio praticata da Stefano Gross Dominik Paris, il mondiale azzurro è andato male per vari fattori: l’infortunio di Peter Fill, l’infiammazione fra l’ultima vertebra e l’ osso sacro dell’alfiere delle Fiamme Gialle Christof Innerhofer e la caduta dell’emiliano Giuliano Razzoli, arretrato a causa della neve a pallini all’uscita da una tripla, quando era al secondo intertempo, +36/100 da Hirscher e -12/100 da Khoroshilov. Poco consola che dopo la sua caduta, la gara sia stata fermata per ripulire la pista.

Le malelingue sussurrano che in Argentina, dove gli azzurri erano in ritiro in vista del mondiale, gli atleti non amavano allenarsi sulla pista facile, ma con neve simile a quella di Beaver Creek, località che si era rivelata nefasta per gli sciatori del Belpaese già nel 1989 e nel 1999: zero medaglie anche allora.

Lo slalom speciale uomini è andato al francese Jean-Baptiste Grange e ai tedeschi Fritz Dopfer e Felix Neureuther sono andati rispettivamente l’ argento e il bronzo. 

E le donne azzurre?

Si sperava in Chiara CostazzaManuela Moelgg e Federica Brignone, ma a tutte è andata male dalla prima manche e ci si è resi conto che lo sci femminile italiano non ha una campionessa che dia attualmente risultati costanti e continui e si spera di per il Mondiale del 2017 St. Moritz.

Intanto la Coppa del mondo continua in Europa: gli azzurri con Dominik Paris e Christof Innerhofer cercheranno di riscattarsi a Saalbach in Austria, con la discesa di sabato prossimo e il supergigante di domenica.

 

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