Modica,”Mani che creano musica”, Nahoti Project conquista il pubblico della Terrazza Grimaldi

ll gruppo ha approfittato dell’evento in terra iblea per girare un video clip nei dintorni di Modica, con la presenza dell’attore Domenico Centamore

Nahoti Live 2-05_2[1]

Una voce calda e possente. Testi autobiografici, densi di metafore.
Una mano artificiale che accarezza i tamburi producendo un 
suono unico. E una musica che trascina e coinvolge, fondendo i ritmi afro delle percussioni con le sonorità rock, reggae e pop della chitarra elettrica. È il mix di elementi alla base del successo dei Nahoti Project, il trio composto da Franco Barresi, Ermanno Figura, Mercy Sunday che domenica sera si è esibito in un entusiasmante concerto dal titolo “Mani che creano musica” sulla scenografica terrazza di Palazzo Grimaldi nella magia di una notte d’estate.

L’evento, organizzato da Sava & Sava communication nell’ambito della mostra “Mani di questa terra” di Giovanni Caccamo ospitata nelle stanze attigue dello storico edificio, ha saputo regalare un’ora e mezza di spettacolo e di emozioni al pubblico che gremiva la terrazza, in un crescendo di applausi.

I Nahoti Project, ha spiegato Barresi, sono un gruppo di recente formazione. Nascono dalla confluenza di diverse esperienze e tradizioni musicali. Nahoti è il nome d’arte scelto dalla vocalist Mercy Sunday. Un talento naturale, il suo, che mette tutti d’accordo. La sua voce, calda, possente, capace di infinite modulazioni, è un dono straordinario e generoso che Madre Natura le ha fatto, quasi a compensarla delle privazioni, del dolore, delle ingiustizie che avrebbe subito nel corso della sua ancor giovane vita. Diciannove anni, nigeriana, è approdata nel 2016 sulle coste delle Sicilia dopo aver oltrepassato il deserto e il mare, munita solo della voglia di farcela grazie alle proprie capacità canore. Dal centro di accoglienza alla scena musicale, il passo stato è breve. Il progetto denominato Nahoti Project è figlio dell’incontro tra Mercy, il chitarrista e bluesman calatino Ermanno Figura (alias Herman Ezscò) e il catanese Franco Barresi, batterista e percussionista, inventore di “Manu” (sorta di prolungamento delle dita che moltiplica il suono).

Una decina i brani eseguiti, che sono riusciti a calamitare l’attenzione del pubblico e ad avvicinare mondi musicali distanti, a esplorare nuove sonorità e creare inedite contaminazioni per un concerto di alto livello nel segno dell’integrazione e della musica come linguaggio universale.

 

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