Migranti in agricoltura, il dipartimento di Scienze politiche in un progetto nazionale per la regolarizzazione del lavoro, l’accoglienza e il contrasto allo sfruttamento

Il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania sarà uno dei partner istituzionali del progetto F.O.R.M.A – Formazione Opportunità e Risorse per Migranti in Agricoltura” finanziato dal Fondo F.A.M.I. (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione) del Ministero dell’Interno 2014-2020 che sostiene progetti per la Prevenzione e il Contrasto dello Sfruttamento Lavorativo in Agricoltura.

L’iniziativa, che vede come capofila il Consorzio di Cooperative Sociali KAIROS ed è coordinata in sede locale dal prof. Maurizio Avola con la collaborazione del prof Carlo Colloca e del dott. Davide Arcidiacono, ha lo scopo di promuovere l’emersione delle condizioni irregolari di lavoro di cui sono vittime reali o potenziali i lavoratori stranieri regolarmente presenti sul territorio, impiegati nel lavoro agricolo, e di costruire le condizioni per la regolarizzazione e la continuità dei rapporti per i migranti che lavorano in questo settore.

“Ancora una volta – spiegano i docenti, illustrando gli obiettivi specifici dell’iniziativa – il Dsps etneo si conferma come un soggetto di riferimento nella ricerca finalizzata all’azione nel campo delle politiche migratorie, di accoglienza e inclusione”. Attraverso quattro macro azioni sviluppate nel corso di 20 mesi, verranno pertanto esercitate attività di informazione rivolte ai lavoratori stranieri impiegati in agricoltura, con particolare attenzione ai rischi soggettivi e oggettivi della loro condizione, di sensibilizzazione e responsabilizzazione dei datori di lavoro, anche in merito ai contesti di accoglienza. Inoltre saranno sperimentati modelli di intervento che favoriscano l’emersione delle situazioni irregolari, la stabilizzazione dei lavoratori migranti e il miglioramento delle loro condizioni reddituali, abitative e relazionali nei contesti di accoglienza. Il tutto con il coinvolgimento delle comunità migranti e delle comunità locali, per giungere a percorsi di accompagnamento finalizzati all’uscita dalle condizioni di sfruttamento, irregolarità e vulnerabilità.

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