MESSINA – IN SCENA “LA VEDOVA ALLEGRA” AL TEATRO VITTORIO EMANUELE

Dal  31 maggio e, in replica, il 2 e 4 giugno l’operetta per eccellenza, il grande capolavoro di Franz Lehár, con la direzione del M° Giuseppe Ratti e la regia di Victor Carlo Vitale

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Die lustige Witwe (titolo italiano:La vedova allegra) (The Merry Widow in inglese e La Veuve joyeuse in francese) è un’operetta in tre parti di Franz Lehár, su libretto di Victor Léon e Leo Stein, dalla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac (1861).

Debuttò con enorme successo al Theater an der Wien a Vienna  il 30 dicembre 1905 con la boema Mizzi Günther, soprano di operetta, ed il tenore viennese Louis Treumann sotto la direzione del compositore. L’operetta è stata scritta per un’orchestra di grandi dimensioni comprendente l’Arpa ed il Glockenspiel. Dopo duecento rappresentazioni (arriveranno ad oltre quattrocento) la direzione del teatro dona a Lehár una medaglia di riconoscimento.

In Italia debutta il 27 aprile 1907 al Teatro Dal Verme di Milano nella traduzione di Ferdinando Fontana con Adrienne Telma, in arte Emma Vecla. Dopo cinquecento repliche Lehár viene in Italia appositamente a complimentarsi con lei.

Note di regia

“È inutile dire che, la trama non si tocca, stiamo parlando de ‘La Vedova Allegra’. Così come accade spesso con: autori, scrittori, musicisti, l’universalità e la loro capacità di creare opere sempre attuali, è riconosciuta solo ai grandi. Mi sono solo permesso, di snellire, abbreviare e sintetizzare qua e là, per cercare di ottenere un libretto più secco, compatto. E, giustappunto trattandosi di una grande opera di scrittura, l’attualità ahinoi, ci riporta alle crisi di paesi, che ciclicamente si ripetono. Se riuscissimo a vederla, così come la risolvono i grandi autori, cioè giocandoci, sbeffeggiando e con ironia e dialogo soprattutto, ottenere la soluzione, sarebbe fantastico. Fantastico è l’escamotage che usa Hanna Glavary, nel trovare il fuoco, il punto di rottura e quindi risolvere la crisi economica del Pontevedro.

Un gruppo giovane, un palcoscenico che deve avere la freschezza e la voglia di comunicare la gioia di vivere, l’atto teatrale, con grande entusiasmo. Restituendo quella che è la: tradizionalità al tempo stesso con uno sguardo a oggi. È voluta la scelta del cast, sicuramente per quanto possibile, con forze artistiche locali.

Il mondo deve, necessariamente ri-crescere, perché la crisi o dal greco (separare), deve avere una ri-soluzione, è indispensabile, fondamentale che sia l’uomo, o nel caso della Vedova allegra la signora Gravary a far rinascere, come? Con l’amore.

Ho pensato sia allora utile, coerente, rendere la messa in scena più scarna possibile, essenziale, per poi man mano che la situazione va’, via via risolvendosi, arricchirla e aggiustarla. Perché poi alla fine, i ritmi del valzer che rilascia endorfina e quindi buon umore, il can can che è gioia, le belle arie romantiche di tace il labbro: fanno sì che tutto, si aggiusti, stiamo parlando di un’operetta, e non di un dramma.”

(Victor Carlo Vitale)

“La vedova allegra”

Operetta in tre atti di Franz Lehár

su libretto d  Victor Léon Leo Stein

tratto dalla commedia “L’Attacché d’ambassade” di Henri Meilhac

TEATRO VITTORIO EMANUELE

Spettacoli:

Venerdì 31 maggio ore 21.00

Domenica 2 giugno ore 17.30

Martedì 4 giugno ore 21.00

Prezzi: Platea e I Palchi 60 euro (ridotto 51 euro)

Prima Galleria e II Palchi 40 euro (ridotto 34 euro)

Seconda Galleria 15 euro (ridotto 12,75 euro)

Biglietti ridotti entro il 26° ed oltre il 65° anno di età

I costi non includono il diritto di prevendita.

Si comunica agli spettatori che l’acquisto del biglietto conferirà, recandosi al botteghino del Teatro Vittorio Emanuele con il titolo acquistato, il diritto all’acquisto di un ulteriore biglietto al costo di € 3,00 nello stesso settore fino ad esaurimento dei posti disponibili.

La particolare promozione sarà valida anche per gli spettatori già in possesso del titolo d’ingresso.

Locandina La Vedova Allegra bassa

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