Medici contro Avvocati: la “guerra degli spot”

Guerra senza indulgenze per gli spot in TV. Medici contro avvocati: “Siete avvoltoi”. E si minacciano querele. Sotto accusa sempre lo spot di “Obiettivo Risarcimento”. Presentato oggi a Roma “Medici, pazienti e avvoltoi”

Medici e Avvocati “Face to Face. La storia è vecchia, molto vecchia, ma le battute di rilancio pare non siano finite, anzi.

Motivo del contendere l’ormai famoso spot della società “Obiettivo Risarcimento“, che ha fatto il giro di molte TV nazionali e che ha fatto imbufalire associazioni mediche nonché esponenti politici e sindacali.

Ma ora dalle parole si passa a una vera e propria controffensiva “ad armi pari”. A pensarci, per primi, i chirurghi del Collegio italiano chirurghi, con uno spot presentato lo scorso 12 febbraio, in occasione della proclamazione dello stato di agitazione di ginecologi e ostetriche, proprio per chiedere una legge diversa sulla responsabilità medica.

Un video tutto incentrato sull’abnegazione e l’impegno dei medici e sulla delicatezza della loro missione, nonché sull’assurdità dell’esplosione di un contenzioso con i pazienti, che sta allontanando dal bisturi molti giovani neo laureati.

I medici, così, passano al contrattacco sul fronte malasanità, denunciando con un durissimo spot in tv gli “avvocati avvoltoi”, pronti a speculare sui pazienti, prospettando improbabili richieste di risarcimento. L’iniziativa, lanciata a livello nazionale da Amami (Associazione medici ingiustamente accusati di mal-practice), presieduta dal dr. Maurizio Maggiorotti, chirurgo ortopedico, ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Sanità ed è una chiara risposta alla pubblicità televisiva che da quasi due anni ricorda a tutti che ci sono ben 10 anni di tempo per denunciare uno specialista, un chirurgo o un’azienda sanitaria, nel caso in cui si ritenga di essere stati curati male e di aver diritto ai danni. ‘Non vogliamo essere aggressivi, però intendiamo essere chiari, altrimenti non cambia nulla. Questa situazione sta diventando sempre più insostenibile e pericolosa. Non solo per i medici, ma per i pazienti e per tutto il Paese’, ha dichiarato Maggiorotti. Il titolo dello spot (condiviso da 25 associazioni scientifiche e sindacali, tra le quali Sic – Società italiana chirurgia, Anaao – Associazione medici dirigenti, Aicpe – Associazione italiana chirurgia plastica, Sigo – Società italiana di ginecologia e ostetricia, Siu – Società italiana urologia) è stato presentato oggi a Roma a Palazzo Venezia – con contemporaneo lancio su internet -, è davvero molto eloquente: “Medici, pazienti e avvoltoi”.

La “risposta del mondo sanitario” non nasce solo dall’orgoglio professionale ferito, ma da un dato che oggettivamente colpisce: una ricerca dell’Università Cattolica di Roma ha dimostrato, in base a dati forniti dalla Procura (numero delle denunce, esito delle indagini e dei processi), che il 99% per cento dei medici che finiscono sotto inchiesta (sono i cosiddetti casi di malasanità, che spesso fanno tanto rumore), in realtà viene dichiarato innocente al termine delle indagini, senza neppure dover affrontare un processo. Traduzione: gli errori esistono, ma, di fronte alla mole impressionante dei ricoveri e degli interventi che, ogni giorno, ci sono in Italia, sono veramente una percentuale minima.

Così oggi migliaia di medici in tutta Italia, nel timore di poter essere denunciati da un giorno all’altro, applicano ormai su larga scala la cosiddetta “medicina difensiva”, sottoponendo chiunque a tutti gli accertamenti possibili e immaginabili, anche quando sembrano plausibilmente inutili, per far sì che un eventuale denuncia cada nel vuoto e che allo specialista non possa essere rimproverata alcuna negligenza o superficialità.

Ma tutto questo produce conseguenze non indifferenti, sottoponendo lo Stato a dei costi esorbitanti: si parla di centinaia e centinaia di milioni di euro.

Lo spot dice in sostanza una cosa: quando c’è un’emergenza, quando c’è un parto, quando bisogna operare, quando c’è una malattia grave il medico è lì, agisce con scrupolo, salva vite finche è umanamente possibile e criminalizzare un’intera categoria è folle. ‘Non è un’iniziativa contro qualcuno, ma per qualcosa. Vogliamo una Sanità che non sia vittima del contenzioso esasperato e strumentale. Bisogna restituire dignità al medico e serenità al paziente’, aggiunge Maggiorotti.

Dal canto loro, gli avvocati sono già pronti per presentare un ricorso alla Procura per “diffamazione”. Senza dubbio la definizione di “avvoltoi” – all’interno del titolo dello spot -, infatti, non li identifica in maniera molto edificante!

Annunciamo immediata querela, che sarà depositata il giorno stesso della presentazione dello spot lanciato da Amami, qualora risultasse lesivo della dignità professionale forense’, aveva annunciato qualche giorno fa l’avv. Francesco Lauri, presidente di “Osservatorio Sanità”, associazione di avvocati che difende cittadini vittime di danni causati da prestazioni mediche sbagliate.

Questo messaggio è stato realizzato per ‘restituire serenità al rapporto tra medici e pazienti’, continua Lauri.

L’Osservatorio Sanità afferma che si tratta di una ‘ignobile campagna’, che cela forse piuttosto una ‘ossessione per la tutela preventiva della categoria’. ‘Siamo i primi a tutelare i medici, dissuadendo ogni anno centinaia di cittadini dall’intraprendere azioni temerarie, perché oggettivamente infondate, ma è anche necessario sollecitare una presa di coscienza da parte delle Aziende Ospedaliere’, che spesso ‘non garantiscono la tutela dagli errori di sistema’, prosegue.

I numeri, commenta, sono emblematici: ‘spesso citati in maniera parziale: se è vero che le cause contro i medici, in circa il 90% dei casi, si risolvono con un’archiviazione o un’assoluzione, è altrettanto vero che oltre il 70% delle azioni intentate in ambito civile si conclude con una sentenza di risarcimento in favore del paziente… Dietro ogni condanna c’è sempre il parere dei Consulenti Tecnici d’Ufficio, ovvero medici chiamati a giudicare propri colleghi. Il problema della sanità non è tanto il boom delle denunce, calate del 7%, ma la mancanza di una corretta strategia di prevenzione, che mette a rischio la salute dei pazienti e la professionalità dei medici’.

Commento icastico, che tutto lascia presagire, fuorché una chiusura bonaria del contendere.

Così la “guerra degli spot: Medici contro Avvocati” continua…

 

 

 

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