Mavie Fesco: è catanese la miglior albergatrice dell’anno

Sacrifici, fatica, opportunità e un po’ di fortuna. Questi i segreti di Mavie Fesco, la miglior albergatrice dell’anno.

Sacrifici, fatica, opportunità e un po’ di fortuna. Questi i segreti di Mavie Fesco, la miglior albergatrice dell’anno. Giovanissima, 31 anni, è risultata la migliore nella categoria junior di Federalberghi, contendendo il riconoscimento a due ragazzi, Giovanni Fregonese (Veneto) e Hannes Kronbichler (Trentino).

Ecco cosa pensa del suo lavoro, dei giovani e del turismo in Sicilia . E Mavie rivela anche qualche segreto.

Perché pensi che molti giovani, al contrario di te non ce la fanno? Quali sono i pregi e difetti dei tuoi coetanei?

In ogni settore esistono specificità che bisogna coltivare con impegno, dedizione e sacrificio. E’ anche vero che ci sono giovani che non hanno neanche la possibilità di mettere in atto le proprie potenzialità. Ma nel settore in cui mi sto specializzando cerco giornalmente di coltivare con dedizione il mio lavoro. E con sacrifici e fatica, le opportunità possono emergere. Io comunque parto da una situazione privilegiata. Sono sicuramente molto fortunata, avendo un hotel a gestione familiare (Hotel Biancaneve, Nicolosi, n.d.r.), un bene di famiglia tramandato di generazione in generazione. E questa è una situazione diversa da quella di molti giovani.

La mia non è stata una strada indotta bensì consapevole, per vivere una scelta fatta per continuare un percorso specifico. E avendo un bene di famiglia, è meglio continuare la strada intrapresa.

 Quali sono i difetti dei giovani in cerca di lavoro che non ce la fanno?

Non hanno difetti: nel mio caso specifico ho vinto un premio come giovane albergatore dell’anno all’interno di una categoria di ragazzi estremamente meritevoli che si dedicano con passione e fatica al proprio lavoro. Tutte persone, però che si battono sul campo facendo sacrifici e rinunciando a molte cose. Questa non è una vita comoda. Lavorare in un albergo significa lavorare ventiquattrore su ventiquattro. Non esiste ferragosto, né Pasqua, Natale o Capodanno”.

Un lavoro, insomma fatto di rinunce. E pertanto vincere un premio come questo è un grosso riconoscimento.

Il premio mi ha lusingata e onorata molto– precisa la Fesco, che continua “Anche se va detto che il merito è stato dei miei colleghi siciliani che mi hanno appoggiata e votata. Hanno voluto credere in me e mi stimano. Un consiglio ai giovani? Bisogna impegnarsi e coltivare una passione, prepararsi adeguatamente al mercato del lavoro”.

Turismo in Sicilia: dove eccelliamo e dove siamo carenti?

La tradizione è una tra le migliori in Italia. All’interno del territorio siciliano abbiamo molti punti di riferimento turistici come i beni- patrimonio dell’ UNESCO, aree balneari molto conosciute nel mondo, siti naturalistici o storico-culturali. Non ci manca niente e possiamo correre con le migliori mete turistiche del mondo. Ma ci sono ancora tante carenze strutturali. Sopratutto quelle dei trasposti dove c’è una situazione da migliorare”.

Quanto è importante la cura del particolare e l’attenzione al cliente?

Nel turismo, cura e attenzione sono al primo posto, e migliorare è sempre possibile, qui, come in qualsiasi lavoro. Comunque, sia per gli alberghi piccoli che per quelli grandi c’è sempre riconoscenza per il cliente che sceglie la nostra struttura alberghiera. Lui diventa parte del nostro cammino, del nostro lavoro, del nostro presente”.   

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