Magnificat: l’autofinanziamento sociale ha superato i 5000 euro raccolti

Atteso lo spettacolo di domani sera, 9 settembre, al Teatro Antico di Taormina, con attori disabili

Conto alla rovescia e gran fermento per lo spettacolo in prima nazionale “Magnificat”, che si terrà il 9 settembre 2014 alle ore 21.00 al Teatro Antico di Taormina; con l’occasione, inoltre, l’associazione Nèon festeggia i 25 anni di “Teatro delle Diversità” in Sicilia, oggi accreditata come una delle realtà più importanti in Italia nell’ambito del Teatro e handicap, rivestendo una grande importanza, poiché lavora con una compagnia prevalentemente di attori disabili.

Per sostenere l’allestimento di Magnificat, con la regia di Monica Felloni e la direzione artistica di Piero Ristagno, inserito nel cartellone del “Bellini Festival”, gli artisti della compagnia Nèon, hanno infatti invitato il pubblico a diventare protagonista della creazione dello stesso spettacolo, così Magnificat è anche una sfida. Nasce, infatti, “Sostieni Magnificat”, una campagna sociale di crowdfunding, un finanziamento collettivo, grazie al quale è possibile contribuire alla realizzazione con una donazione anche di pochi euro, basta andare sul sito

http://www.eppela.com/ita/projects/873/magnificat-25-anni-di-teatro-delle-diversit

Scopo delle donazioni

Con i fondi raccolti si potranno pagare alcuni costi indispensabili per la realizzazione dello spettacolo. Fra questi, i costumi di scena, il service audio/luci, le scenografie e gli oggetti scenici, i trasporti per gli attori disabili, gli assistenti di scena e lo staff nel giorno della prova generale e dello spettacolo (minibus + benzina + autista).

Un appello a sostenere Magnificat è stato, inoltre, inviato a oltre duecento Comuni siciliani, allo scopo di sensibilizzare le amministrazioni per un evento, che è molto più che un semplice spettacolo, ma è soprattutto un grande progetto di teatro sociale in Sicilia.

“Sostieni Magnificat”: un’attività di sensibilizzazione che, in poco più di due settimane, ha già dato i primi importanti frutti, consentendo di raccogliere cinquemila euro grazie al finanziamento collettivo.

Iniziata la prevendita dei biglietti

Il dato che si registra è un grandissimo entusiasmo fra tutte le persone a cui è arrivata la notizia del Magnificat, fra cui anche diversi sindaci del territorio della provincia di Messina: già, sono una quindicina i primi cittadini che hanno aderito e saranno presenti durante la rappresentazione con la fascia tricolore. Un’ulteriore conferma di come il teatro delle diversità sia essenzialmente un teatro sociale, che, attraverso il radicamento nei territori, sta contribuendo allo sviluppo di relazioni umane e di scambio fra le persone, nel nome dell’espressione artistica e della partecipazione attiva alla cultura.

Lo spettacolo

Lo spettacolo è il succedersi di azioni teatrali intrise di musica, danza, parole in una sequenza appassionata e lieve che attraversa, trovando nuovi sviluppi, il percorso artistico di 25 anni di Nèon.

In scena è il genere umano, nella sua varietà possibile, che si contamina nel linguaggio, si cerca nella parola, si mostra nel gesto, coesiste all’interno di relazioni fatte di specialità ordinarie ed eccezionali e diventa unico corpo per poi tornare a smembrarsi, danzando nel silenzio dei segni tracciati nello spazio.

Molteplici  le suggestioni provenienti dalla letteratura, contaminazioni che la regista Monica Felloni mette in scena modulando azioni di  teatro,  danza, canto e musica. Nucleo centrale è la comunicazione tra individui oltre ogni codificazione.

Magnificat è una occasione importante per trasmettere un segno corale di positività, per testimoniare il senso di responsabilità che ha ogni singolo individuo in relazione alla crescita sociale e culturale della comunità e del territorio.

Il regista Piero Ristagno fa notare che lo spettacolo è “Dedicato alla vita, all’umanità nelle infinite forme, all’utopia di pace. Che si stampi negli occhi e nelle pietre il profondo parlare difforme, che restino orme di zoppìe impenitenti e sentieri nell’aria per carrozzelle disancorate. Che la poesia prevalga, debordi dai corpi e inondi l’intero Teatro…”.

Negli spettacoli di Nèon l’attore opera il passaggio dall’essere individuo all’essere singolo, ossia si trasforma in artificio di sé facendosi altro: agente di poesia, evento di se stesso. In tal modo scompare ogni possibile distinzione di genere tra i “diversi”, viceversa la differenza di ognuno diviene il fulcro del significato dell’opera.
Sulla scena di Nèon non ci si rappresenta, ci si inventa aprendosi alle proprie possibilità/altre. Il dispositivo dell’invenzione di sé viene realizzato dall’essere-insieme degli attori sulla scena. Ogni attore cede la propria identità per comparire come figura che tocca altre figure e così aprire un mondo ed inaugurare un’altra maniera di fare comunità.

Riflettiamo grazie a Chiara Tinnirello che nella pubblicazione “La Grandezza di Vivere” osserva “Lo spettatore ha la sensazione che ciò che avviene sulla scena stia accadendo in quel momento come un atto sorgivo che si fa parola o gesto. Si ha la percezione di trovarsi dinanzi ad un evento imponderabile come una nascita o una morte”. Dario Fo nel volume Il coraggio è una cosa, di Danilo Ferrari, fa una dedica sottolineando “Una messa in scena fatta di vita, di sofferenza, di gioia e di conoscenza. Perché solo chi sa raccontare la propria condizione e la vive con gli altri può realizzare un’opera d’arte.”

Chi è l’associazione?

L’associazione culturale Nèon nasce a Catania nel 1989, fondatori son Piero Ristagno e Monica Falloni. La loro formazione si sviluppa negli ambienti artistici e culturali di sperimentazione e ricerca degli anni ’80, in Italia e all’estero. In Sicilia danno vita a una originale visione drammaturgica: il Teatro delle Diversità. 

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