Luminoso successo del concerto per Sant’Agata al teatro Bellini

Il numeroso e qualificato pubblico applaudì con molto calore la cantata del Maestro Joe Schittino e quella del Maestro Matteo Musumeci con la voce del mezzosoprano Lo Monaco.

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Il teatro Bellini si “apre” alla musica contemporanea ma, essendo un teatro di tradizione, lo fa nel modo più consono alla realtà della città di Catania, ovvero con due opere agatine per eccellenza, celebrandosi in questi giorni la festa della nostra Santa Patrona: tale è stato il filo conduttore della serata del primo febbraio, allorché un pubblico numerosissimo e appassionato tra cui -nota assai piacevole- molti giovani e scolaresche, assistette al Concerto per Sant’Agata, con la esecuzione della cantata per mezzosoprano coro e orchestra op. 84 Diva Agatha del Maestro Matteo Musumeci e della cantata in otto parti per coro e orchestra js 301 Passio Sanctae Agathae del Maestro Joe Schittino, per il quale l’opera è alla prima assoluta. La novità introdotta tre anni orsono, con la prima esecuzione dell’opera agatina del Maestro Musumeci -rivelatosi con la composizione Aitna la quale, messa in scena nella Repubblica Ceca nel 2005 lo ha reso noto al pubblico dei musicofili- da parte del nostro teatro, è stata ripetuta con ampio riscontro in questa occasione, da cui il nuovo Sovrintendente Maestro Giovanni Cultrera ha preso l’abbrivio per il rinnovato corso del Bellini, ornato della novella direzione artistica del Maestro Fabrizio Maria Carminati, che illuminerà di ampi orizzonti la compagine prestigiosa del Bellini.
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Catania ritrova in tal modo sia lo spirito settecentesco che ne anima l’architettura barocca in un tripudio mistico, allorché i compositori Giuseppe Geremia e Vincenzo Tobia Bellini (nonno del più celebre Cigno) si spartivano la piazza civica attraverso le esecuzioni di oratori sacri durante le numerose funzioni religiose pubblicamente celebrate, che il cammino verso la moderna laicità religiosamente ispirata, con lo spazio concesso a questi bravi e valenti giovani compositori, riconosciuti come tali in casa propria oltreché a livello internazionale. Del Maestro Schittino è imminente l’esecuzione, nel teatro comunale di Piacenza, di “Opera minima” tratta da un libretto di Luigi Illica.
Convenuti come nelle grandi occasioni, molti dal calatino (poiché il Maestro Schittino è ivi direttore del Conservatorio musicale “Pietro Vinci”) i presenti, che riempirono il teatro sino al quarto ordine e la platea, poterono assistere primariamente alla cantata del quarantaduenne compositore catanese, ispirata ad un manoscritto del XV secolo che descrive il martirio della vergine: la scelta della Passio di utilizzare la lingua latina, ancor oggi ufficiale nella liturgia, in unione col coro (bene istruito dal Maestro Luigi Petrozziello), per la direzione d’orchestra del Maestro Nino Manuli, è risultata conforme alle aspettative e di notevole impatto. La musicalità moderna, a tratti di tema che fece ricordare Strawinsky, dell’opera di Schittino non meraviglia ma incide profondamentre nel tessuto connettivo del terzo livello animico dello spettatore, portandolo ad una consapevolezza non comune la quale travalica lo spazio mitopoietico della religione per lanciare un messaggio cosmico, ben oltre la vita terrena della Santa giovinetta catanese; le otto parti sono legate da filari di ampio livello, senza sbavature, il testo fu cesellato dall’eccelso coro del nostro teatro con la ormai leggendaria bravura che lo contraddistingue, giungendo a vette di raro sentire.
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La seconda parte del concerto fu la cantata agatina del Maestro Musumeci, anchegli -come Joe  Schittino- presente tra il pubblico: ivi la voce famosa del mezzosoprano belliniano e donizettiano José Maria Lo Monaco, ebbe modo di rifulgere in diversi momenti della composizione. La quale se rimanda ad effervescenze musicali di colonne sonore di films, è per questo in linea con un certo retrogusto degli anni Ottanta, che rimette in ampio volume timbrico l’orchestra, riportando essa e il coro, a valenze di piacevole spettacolarizzazione. In questa cantata i testi furono scritti da Massimiliano Costantino. Gli appassionati applausi finali sancirono la riuscita del concerto.
La serata si arricchì della partecipazione di parecchia gente attratta dalla novità tradizionale dell’evento; tra essi, personalità del mondo civile e militare, l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella, la Contessa Gaetana Bartoli Gravina di Caltagirone, il Maestro Davide Sciacca virtuoso della chitarra e reduce da una fortunata tourneé inglese nonché i vertici della Legione Garibaldina di Catania e Sicilia. Un evento importante che fa parte del percorso di rinascita del teatro Bellini, a pieno titolo.
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