Lo sbarco in Sicilia -1943 / 2013 – Celebrazione per il 70° anno

Al Museo dello Sbarco delle Ciminiere di Catania, dedicato alla II Guerra Mondiale , grande inziativa di carattere storico – culturale, ma con un grande impatto economico sul territorio.
A corollario la mostra di Phil Stern – Sicily 1943

CATANIA – Un percorso della memoria a 70 anni dallo Sbarco in Sicilia, questo è stato il tema della conferenza stampa svoltasi alle Ciminiere di Catania. “La Sicilia come la Normandia. Questo è il motivo per cui si è pensato di lanciare questa idea, che si può dimostrare vincente sia per la cultura che per l’economia siciliana“.
Con questo incipit l’on. Salvo Pogliese, vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha iniziato il suo intervento. Continuando “La nostra terra, così ricca, sia dal punto di vista culturale che naturale, è poco conosciuta all’estero. Quindi,  abbiamo pensato di sfruttare quello che abbiamo per attirare un maggiore flusso turistico, utilizzando una comunicazione a 360° che potesse reclamizzare questo capitolo importante della storia, scritto proprio in Sicilia. Per poter dar corpo  a questa idea  importeante l’aiuto avuto da numerose associazioni  di modellismo storico, ex combattenti. Sperando di poter generare un circuito virtuoso nella nostra Terra”.

Una location non  casuale, perché a pochi metri vi è il Museo dello Sbarco, uno dei più importanti a livello europeo. Un tavolo di relatori piuttosto nutrito, formato da oltre Salvo Pogliese,  da  Nello Musumeci, ex presidente della Provincia regionale di Catania, oggi, deputato regionale, Antonella Liotta, commissario straordinario della Provincia regionale di Catania, Ezio Costanzo, storico e giornalista, Riccardo Tomasello, presidente della cooperativa sociale Bios e l’assessore del Comune di Catania, Angela Mazzola.

Antonella Liotta ha posto l’accento sulle difficoltà economiche che sta attraversando l’ente da lei rappresentato, ma malgrado ciò “ha sposato questa iniziativa, che in qualche modo può far sì che le presenze turistiche previste diventino chiave di successo economico per il territorio, avendo così un flusso stabile e destagionalizzato di turisti. La forza  di questa operazione consiste nella sinergia e gli sforzi di tutti gli attori coinvolti, mettendo a sistema i luoghi dove sono avvenuti gli eventi storici che hanno inciso sulla mappa geopolitica dell’Europa e non solo”.

Ma l’imprinting maggiore è stato dato da Nello Musumeci. Durante la sua presidenza alla Provincia, fu proprio lui a disegnare gli spazi del Museo dello Sbarco, uno dei più estesi e qualificati musei europei dedicati alla Seconda Guerra Mondiale. Musumeci ha ringraziato l’onorevole Salvo Pogliese, che ha saputo cogliere l’opportunità d’arricchimento culturale e non solo economico, ha ricordato che “...già in Normandia sono state predisposte una serie di iniziative  per celebrare questa ricorrenza storica che ha cambiato le sorti politiche economiche dell’Europa, creando dei veri e propri circuiti turistici, quindi, i siciliani devono mettere in moto un turismo culturale che non abbia nulla da invidiare a nessuno. Attirando sulla nostra Isola i storici di tutto il mondo. Sotto le bombe anglo-americane morirono ben 10.350 civili, quando pensai al museo ho voluto porre l’accento, soprattutto, al valore della Pace, perché la guerra è sempre da evitare, non ha mai né vincitori né vinti, ma solo vittime”. 

Tecnico l’intervento del giornalista e storico, Ezio Costanzo, che è stato coinvolto nell’avventura del Museo sin dal 2001, insieme a Musumeci ha viaggiato in lungo e in largo con l’intento di raccogliere maggior materiale possibile che raccontasse attraverso foto, documentari i 38 giorni dello sbarco in Sicilia. Ha ricordato alla platea che  “L’anno precedente, 1942,  la Sicilia era diventato un laboratorio, sia per i servizi segreti che per i civili, per non dimenticare i rapporti tra Mafia e Stati Uniti. Il 1943 è stato un anno decisivo perché è stato scritto, in Terra di Sicilia, uno dei capitoli più importanti della storia, avendo ripercussioni in tutto lo scacchiere internazionale. Licata, in provincia di Agrigento, è stato, ad esempio, il primo territorio liberato in Europa“.
Ma ha detto di più, per caso lo storico Costanzo mentre si trovava al Museo di Washington negli archivi trovò una foto cruenta di due soldati tedeschi, bruciati su dei carri armati, scattata in Sicilia, a firma di Phil Stern. Allora contattò il famoso fotografo di Hollywood, che gli rivelò che aveva in soffitta una valigia di negativi di foto scattate proprio in Sicilia, durante lo sbarco.

A corollario, anche un importante mostra fotografica, che si terrà giorno 10 luglio, ore 19,00, alla Galleria del Credito siciliano, “Phil Stern. Sicily 1943”, inoltre, grazie alla sensibilità istituzionale del commissario straordinario della Provincia, nei locali delle Ciminiere, mercoledì 10 luglio si svolgerà un convegno “Sicilia 1943, operazione Husky”  con la presenza di storici, giornalisti e testimoni di quegli event, invece, dall’11 al 21 luglio  ci sarà una mostra-concorso internazionale di modellismo storico. 
Anche Riccardo Tomasello, presidente Bios, ha sposato  questa iniziativa perché è stato trascinato dalla passione e amore per questo progetto da Salvo Pogliese.

Sono seguiti molti interventi tra cui Antonio Pogliese, governatore del Distretto Lions 108 Yb Sicilia, Ornella Laneri, presidente della sezione Turismo di Confindustria, Maurizio Del Bosco dell’associazione “Ideali di giustizia e verità”, Franco Politano, speleologo urbano, mentre Antonio Raspanti, guida naturalistica e studioso dello sbarco in Sicilia, ha evidenziato che la Sicilia è un immenso museo della memoria a cielo aperto. Molte le associazioni presenti con i loro delegati, tra cui Ass. G.e.m.i.n.i. per il modellismo e ArteAeronautica, autore di una splendida vetrina espositiva. 
                      History –  1943-2013: 70 anni dell’Operation Husky

L’Operazione Husky (cane da slitta) fu il primo sbarco alleato sul suolo italiano che, durante la Seconda Guerra Mondiale permise, con l’utilizzo di sette divisioni di fanteria (tre britanniche, tre statunitensi e una canadese) l’inizio della campagna d’Italia. L’operazione Husky costituì una delle più grandi azioni navali mai realizzate fino ad allora. Le grandi unità impegnate appartenevano alla 7ª Armata USA al comando del generale George S. Patton, e l’8ª Armata britannica al comando del generale Bernard Law Montgomery, riunite nel 15º Gruppo di Armate, sotto la responsabilità del generale inglese Harold Alexander.
La campagna ebbe inizio con lo sbarco in Sicilia (a Licata, tra Gela e Scoglitti e tra Pachino e Siracusa) delle forze alleate, tra il 9 e il 10 luglio 1943, a cui presero parte circa 160.000 uomini. Perdite militari italiani sono segnalati per essere 4.325 morti, 32.500 feriti e 116.681 catturati.
L’attacco all’Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell’Italia di Winston Churchill: «L’Italia è il ventre molle dell’Asse») e la pianificazione e l’organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower.
(fonte Wikipedia)

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