ll ricordo del passato, come in una vecchia pellicola

La stessa  strada, che solo nella memoria porta ancora le nostre  risate, ripercorsa in età adulta, si trasforma in una foto dalle sfumature sbiadite

Il ricordo del passato rivissuto nel presente cambia forma, colori, odori.

La stessa  strada, che solo nella memoria porta ancora le nostre  risate, ripercorsa in età adulta, si trasforma in una foto dalle sfumature sbiadite.

A chi non è mai capitato di ritornare nei luoghi vissuti nell’infanzia e ritrovarli diversi, forse anche migliorati, ma non più gli stessi, e così la rievocazione del nostro tempo andato, inizia a far male trasformandosi in nostalgia, nella consapevolezza di essere diventati più che adulti.

Accorgersi che la fontanella del borgo è sostituita da un rivenditore autorizzato di bevande che cadono giù al risuono di settanta centesimi, che alle vecchiette che cucivano  al tramonto adesso sono subentrate le nipoti che vendono souvenirs di dozzinali bavaglini ricamati da chissà quale macchina automatizzata, fa stringere il cuore, eppure questo si chiama turismo, progresso, sviluppo.

Passate tarantelle tra le vie della nostra mente, che si zavorrano nelle nostre viscere.

Tornare nei luoghi vissuti nell’infanzia talvolta ostina lo sguardo ad identificare le proprie emozioni, ormai trattenute dal passato, ma ancora vive in noi, in una strada di campagna, in una faticosa salita a piedi, respirando il sole che tramonta dietro il mare, in una chiacchierata con chi ormai non più giovane, ci racconta le remote leggende del paese.

Come in una vecchia pellicola, ritrovare nel presente almeno una minima parte dei felici momenti vissuti nel passato ci da l’illusione di poter vivere per sempre, e così per un istante si preferisce tornare alle tradizioni scrivendo ed imbucando una cartolina con su scritto “Ti penso, saluti da …” dimenticando almeno per un attimo la circostante realtà.