Lions Catania Faro Biscari e Globus Magazine: Franco Di Mare e il suo “Paradiso dei Diavoli”

Corruptio Optimi Pessima, come dire che i Buoni corrotti diventano pessimi …il tema dell’incontro sull’ultima produzione letteraria di Franco Di Mare, ospite del Lions Club Catania Faro Biscari e di Globus Magazine.

CATANIA – Franco Di Mare, giornalista di Rai1, ha presentato, all’Hotel Nettuno, la sua ultima fatica letteraria “Il Paradiso dei Diavoli”, edito dalla Rizzoli. L’evento è stato organizzato dal Lions Club Catania Faro Biscari e dalla redazione di Globus Magazine (Catania e Taormina).
C’è stata un’attenta partecipazione dei convenuti all’evento, tanto che alla fine della proiezione del filmato in cui spiegava il libro, sono state numerose le domande che sono state poste all’autore.

Una presentazione diversa dal solito, infatti, dopo i saluti e l’introduzione del presidente del club, dott. Alberto Rovelli, la serata è stata introdotta da Antonella Ferrara, per LibriEventi, responsabile della redazione di Taormina di Globus Magazine, illustrando brevemente il personaggio. Moderatore e presentatore della serata il dott. Enzo Stroscio, Direttore Editoriale di Globus Magazine e socio fondatore del Club Lions catanese. 
Franco Di Mare, giornalista, soprattutto, napoletano, ha già scritto altri tre romanzi: “
Il cecchino e la bambina. Emozioni e ricordi di un inviato di guerra“, Rizzoli, 2009, “Non chiedere perché“, Rizzoli, 2011, “Casimiro Roléx”, Cairo Editore, 2012.
Questa volta racconta la sua città, in 21 quadri, spiegando che il titolo non è nato per caso, ma ha preso spunto da un aneddoto in cui si narra che a
Dio fosse scappato un pezzetto di paradiso e fosse precipitato sulla Terra, dando vita al Golfo di Napoli….ma era troppo bello per cui il Creatore ci mise i napoletani cioè i “diavoli”.
Di Mare racconta la sua Napoli, unica al mondo perché a differenza delle altre città la periferia, per antonomasia indica l’insieme delle zone di una città al di fuori del suo centro storico, è, invece, all’interno, formata da una serie di vicoli che si intersecano tra loro. Proprio lui ha abitato in quei luoghi, ma è stato fortunato… ha sottolineato che non ha importanza la famiglia da cui si proviene, ma dal caso che gioca in alcuni casi brutti tiri.

Per la presentazione della sua ‘creatura’ ha utilizzato un filmato in cui hanno parlato alcuni attori della fiction, “Un posto al Sole“, girata a Napoli con attori partenopei come Patrizio Rispo, Miriam Candurro, Serena Rossi …e da un direttore di una testata giornalistica, un professore universitario e da uno studioso.
Una città bellissima, ma che è attanagliata dalla Camorra, un asso piglia tutto. E’ la storia di alcuni ragazzi del quartiere povero, tutti amici, ma con storie diverse…alla fine accomunate da un unico filo conduttore…la Camorra.

Nicola Camèl, il soprannome di uno di loro perché fumava quella marca di sigarette, che finisce in galera, diventando un camorrista, la storia de ‘o’proffessore’, Carmine Cacciapuoti, dopo aver studiato e preso la laurea, insegna all’Università, ma non supera il concorso universitario e scivola irrimediabilmente tra le maglie della delinquenza perché ad aiutarlo sarà il suo amico d’infanzia Camèl. La storia di chi si accontenta, come la fidanzata del professore, Lena Russo, figlia di ‘introvabile’ padre catanese, che anziché provare a insegnare all’Università “Filosofia medievale” deve sbarcare il lunario, quindi si accontenta di lavorare per una scuola privata, dove quasi a nessuno interessa la sua materia…e poi c’è la fidanzata di Camèl, Luisa Cirillo, a cui non interessa la cultura, ma l’apparire e si toglie alcuni sfizi… 

Interessanti sono stati poi gli interventi che la presentazione dello scritto ha suscitato nell’auditorium. Il presidente Rovelli, il sindaco Giuseppe Messina, del comune pedemontano di Milo, l’enologo dott. Giuseppe Benanti, la prof. Lina Severino, , Alessandro Palermo di Mediolanum Bank e tanti altri. Coniugare il tema del Paradiso dei Diavoli con le realtà di quello che era (e forse per certi aspetti ancora è) il Regno delle Due Sicilie inteso come città che fanno parte del contesto socio-politico meridionale e che presentano elementi comuni nonostante le loro diverse identità. Napoli, dove si ambienta il libro, accomunata, per esempio alla città di Catania, sia a livello paesaggistico, entrambi sede di Vulcani, sia a livello culturale, nonché sotto comuni aspetti sociali, per la presenza di organizzazioni malavitose che determinano sottoculture violente, generando mappe dell’insicurezza negli abitanti (come emergeva anche dall’intervento della prof. Elena Di Blasi). 

Franco non ha mancato di ringraziare il questore di Napoli, che l’ha affidato al capo della squadra mobile, introducendolo nella conoscenza di questo microcosmo fatto di tante sfaccettature, spiegando, ad esempio, che quasi tutti i camorristi calzano una nota marca di scarpe …forse perché il logo è rappresentato da piccoli pugnali…

Questo è un assaggio, un affresco del romanzo di Franco Di Mare, un partenopeo che racconta la sua città!
…e per chi è in possesso dell’opera libraria sempre una ‘Buona lettura’.

Le Redazioni di Globus Magazine (Catania e Taormina)

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