Libia, ritirate le forze speciali USA: terroristi trafugano equipaggiamento sensibile

Equipaggiamento militare altamente sensibile è stato trafugato in Libia, nell’estate appena trascorsa, da un gruppo di terroristi. A seguito del raid si è presa la decisione di ritirare il personale delle forze speciali dal paese

La conferma arriva, non senza imbarazzo, dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e dal comando delle Forze Speciali Usa.

L’apparecchiatura rubata era usata dalle forze speciali statunitensi di stanza nel paese. Trafugati decine di fucili M4, visori notturni e pistole automatiche con mirino laser. Quest’ultimo, tramite l’emissione di fascio di luce rossa (il laser), consente di capire dove andrà ad impattare il proiettile. Utilissimo nelle missioni notturne. Letale se utilizzato con un visore notturno.

Il raid notturno, avvenuto in un campo di addestramento militare gestito dalle forze speciali americane alla periferia di Tripoli, è avvenuto poche settimane prima che il team fosse ritirato dal paese.

Essendo missioni coperte da segreto militare si conosce ben poco. Sappiamo che l’operazione (si ignora il reparto ma gli operatori potrebbero essere Berretti Verdi, Seal/Tier 1 o Delta Force) è stata finanziata dalla sezione 1208 del Dipartimento della Difesa, che fornisce il supporto per assistere e difendere le forze antiterrorismo straniere.

Il team americano, formato da dodici membri, al momento del raid non si trovava nel campo di addestramento, ma dentro una villa nelle vicinanze utilizzata come nascondiglio sicuro durante la notte.

Situato alle porte di Tripoli, il campo doveva essere controllato e protetto ogni notte dalle forze libiche. Ma in due occasioni il campo è stato attaccato e perquisito da gruppi affiliati ad organizzazioni terroristiche.

(Spaziodifesa)

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