Lecce-Catania: contro i cannoni salentini servirà ritrovare l’antica efficacia difensiva

Il Lecce può vantare un reparto offensivo unico per la categoria, da prima della classe. Per uscire indenne dal “Via del Mare”, la truppa di Pulvirenti dovrà ritrovare una solidità difensiva smarrita nelle ultime uscite.

calciocatania.it
calciocatania.it

L’occasione della vita. Giovanni Pulvirenti, dopo aver ampiamente dimostrato le sue ottime qualità di tecnico sia nella formazione Primavera che in quella Berretti, si prepara a condurre il Catania “dei grandi”. Un esordio, di un allenatore scafato, che sa il fatto suo, ma che si trova, gioco forza, catapultato improvvisamente in una dimensione inattesa, sorprendente, derivata dalle dimissioni “lampo” di Mario Petrone. Non un compito facile per Pulvirenti, al di là del valore delle sue idee tattiche. I rossoazzurri attraversano un momento complicato, reso meno amaro di quanto sia dall’illusoria vittoria messinese, che con la debacle interna contro il Melfi ha toccato il punto più basso. Il clima depresso ed allarmista generatosi dalla sfida di domenica scorsa è comprensibile, ma non bisogna dimenticare che di giornate, al termine della “stagione regolare”, ne mancano ancora dieci ed i playoff sono un traguardo più che raggiungibile. Al Catania, d’altronde, i mezzi non mancano, questo è certo. Serve trovare efficacia, alchimia, serenità, coesione. In ciò consiste il compito di Pulvirenti. In bocca al lupo.

Due sono le chiavi di lettura che “accolgono” la sfida di Lecce: la peggior partita possibile nel momento peggiore o la miglior gara da giocare in periodi difficili come quello attuale. La prima versione è associabile allo stato di forma delle due compagini. E’ vero, il Lecce è reduce da una pesante sconfitta, quella patita a Francavilla Fontana contro la Virtus. Un passo falso che ha dato al Foggia di Stroppa il “lasciapassare” per il primo posto. Difficile, però, che la “caduta” nel derby pugliese possa aver ridimensionato morale ed ambizioni dei salentini che, per organico e bravura del tecnico, sono i favoriti numero uno per la promozione in serie B, insieme proprio ai cugini rossoneri. Il Catania, come detto, è ancora stordito dal flop contro il Melfi, cerca ancora una propria identità, sa che deve raggiungere per forza di cose i playoff per non gettare completamente una stagione. Ma si presenta al “Via del Mare” con più dubbi che certezze, motivazione per la quale il pronostico vede gli etnei ampiamente sfavoriti. Però, c’è anche l’altra faccia della medaglia. La sfida di domani è, a tutti gli effetti, un big match, una gara che rievoca ricordi di serie A. Basterà per pungolare il sopito orgoglio di una squadra tecnicamente valida, ma psicologicamente traballante? La risposta affermativa potrebbe non essere così peregrina.

Dal punto di vista tattico, il copione della gara è difficile da definire, ma parzialmente prevedibile. Il Lecce farà la partita, avvolgerà con la manovra l’avversario col fine unico di scardinarne il “bunker difensivo”. D’altronde, nonostante il gioco non scintillante dei salentini, il reparto offensivo a loro disposizione è letteralmente impressionante per efficacia, qualità, differenti possibilità di colpire e curriculum. L’assenza per squalifica di Torromino, infatti, sarà colmata dal ritorno di Pacilli e la presenza di un vero e proprio parterre de rois composto da elementi del calibro di Caturano (capocannoniere del girone C), Lepore, Doumbia e Marconi. Insomma, non gli ultimi arrivati. Per porre le giuste contromisure, il Catania dovrà ritrovare quella efficacia e solidità difensiva smarrita nelle ultime due gare e che ha accompagnato la truppa etnea per tutto il corso della gestione “rigoliana”. Ma non solo a difendersi il Catania dovrà pensare, anzi.

Se, infatti, si può trovare un difetto alla formazione giallorossa è la tenuta della retroguardia.  Per carità, 27 gol subiti non sono molti, solo Foggia, Catania e Fidelis Andria hanno fatto meglio, ma in alcune situazioni i movimenti della difesa leccese non hanno impressionato per lucidità e prontezza. Ecco perché gli etnei dovranno essere bravi a sfruttare gli spazi che, per forza di cose, verranno concessi loro, con velocità di corpo e pensiero e soprattutto cinismo. Non molte saranno le occasioni che capiteranno agli “avanti” rossoazzurri, sarà d’obbligo sfruttare qualsiasi cosa possibile. Fare punti è fondamentale, per entrambe le compagini. Meglio dirlo sottovoce: si tratta di uno spartiacque, per ambo le parti.

a Cognita Design production
Torna in alto